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Grasso e la medaglia a B. Ovvero quando si gioca a Montecchi e Capuleti.
Caso Grasso. Ieri sera non ho potuto vedere tutta la sua
intervista da Formigli. Sono rientrato a casa mentre era già alle ultime
battute e però ho sentito la famosa intervista alla Zanzara sulla “medaglia antimafia”
a Berlusconi. Ora si possono avere opinioni diverse. Ma alcune cose mi appaiono
certe. Non è vero che Grasso ha “proposto” la medaglia. Le parole, l’ho sempre
sostenuto citando e ricitando le “Lezioni americane” di Calvino, hanno ed
esigono una loro precisione. Lui non propone niente. Gli altri (i conduttori
della trasmissione) chiedono, semmai, se gliela darebbe. E lui risponde indicando
un provvedimento giusto del governo Berlusconi (ossia il nuovo ruolo della
procura antimafia nel procedimento di sequestro e confisca dei beni mafiosi), aggiungendo
con evidente imbarazzo -davanti alla ripetuta
pressione di Cruciani e Parenzo- per quello sì, gliela darei; e indicando altri
provvedimenti (tanti di più) per i quali “stiamo ancora aspettando”. A chiunque
appare evidente che Grasso loda un provvedimento (che avrebbe apprezzato
chiunque tranne i mafiosi) e denuncia l’assenza di molti altri pur richiesti.
Siamo seri: sarebbe questo lo “schierarsi con Berlusconi”? Che cosa deve dire
un procuratore nazionale antimafia, che certo non dipende dal governo (e
infatti ne indica la manchevolezze) ma che sta pur al centro di delicati
equilibri istituzionali? Se qualcuno pensa che il procuratore nazionale
antimafia debba guidare l’opposizione anche nei toni, allora quell’intervista
non può piacergli. Se uno invece pensa che debba, dentro un sistema di
responsabilità istituzionali, coordinare la lotta alla mafia, quell’intervista gli
appare sensata. Davvero mi pare che a volte si giochi a fare i montecchi e i
capuleti, con danno inestimabile per tutti. Dopodiché avrei evitato il
riferimento al ballottaggio con Caselli per la nomina a Palermo nel ’92.
Volete ora sapere perché sono arrivato in ritardo a vedere l’intervista di Grasso?
Perché insieme con il prode Giuseppe Teri abbiamo accolto una fantastica scolaresca
di sedicenni di Bassano del Grappa in visita a Milano, che hanno dedicato il pomeriggio
e la sera all’antimafia, visita a Melampo incorporata. Bellissimo. Vispi,
attenti, alcuni (Nicola) che erano una vera scarica di domande, Lucia, una
ragazza che è anche andata in visita a Palermo, che faceva osservazioni che
nemmeno gli adulti. Grazie a Carla, insegnante appassionata, e alla sua
collega, per questa idea che ci ha fatto camminare a un metro da terra per più
di un’ora.
Stamattina si finisce la sessione di laurea. Ultimi nove virgulti e
giovanottine presentati dal vostro Anfitrione (a proposito: ma chi ha inventato,
e con successo, questo soprannome dove è finito?). E intanto già scalpitano
quelli di luglio…
Nando
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