Voglia di testa per aria, voglia di piedi per terra. Sociologicamente discettando….

 

Piove, governo ladro così così. Piove sempre. Se becco uno
che parla della desertificazione della penisola, giuro che lo appendo a un palo.
Non ricordo in vita mia molti precedenti; ormai devi tenerti l’ombrello a
portata di mano, ma mica quello dei cingalesi, perché non basta, ci vuole
quello serio. La pioggia mi sta facendo rinviare un progetto che iniziavo a
coltivare con un certo piacere: quello di guardare la città al di sopra della
mia testa. Cammino e scopro un’altra città, mai vista, fatta di terrazze,
abbaini, splendidi motivi architettonici, geometrie e colori singolari. La
trovo bellissima. E’ stupefacente l’idea, ci passi davanti tutti i giorni e non
la vedi. Ma ora che l’ho capito, come faccio a guardare in alto se ho l’ombrello
sempre piantato sulla testa? Vedi un po’ che problemi esistenziali ha un
sociologo della criminalità organizzata mentre il paese va a fondo (perché
Bersani se l’è voluta “giocare fino in fondo”).
Intanto il Federico Beltrami, allievo ottimo, impazza sull’ultimo numero di “Narcomafie”.
Copertina e mezzo fascicolo tutto per lui, che ha dimostrato con la sua tesi
come sia una solenne panzana che la ‘ndrangheta non ha collaboratori di
giustizia. Lui, nella sua innocenza, ne ha contati più di sessanta solo in Lombardia.
E che dire di Carmela Racioppi che se ne va nei Balcani a fare la tesi avendo
vinto il bando per starci sei mesi? O dei virgulti di Stampo Antimafioso che
primeggiano al Salone del Libro? Ah, queste sono soddisfazioni. Soddisfazioni
anche per Marco con il suo Riccardo, che come Pietro da Gorizia è venuto in
terra a miracol mostrare e deve ancora scoprire che, nonostante tutto, questo
mondo non è poi così male.
Fervono intanto i preparativi per la nave Falcone. Forse Riccardo il grande
(inteso come Orioles) ha qualche ragione sullo spreco, ma la nave la mette a
disposizione la Snav e le emozioni di chi ci va e arriva al porto accolto da cento
scuole palermitane credo che siano indimenticabili (vi farò sapere). E nella lotta
alla mafia le emozioni sono importanti. Certo, poi ci vuole anche la materia
grigia. Ossia quello che tante volte mi sembra mancare alla mia Milano. Che
finché continuerà a funzionare (o a non funzionare) così sarà il giocattolo
ideale per i clan. Lei con la sua somma di parlamentari e ministri, di prefetti
e giornalisti, di manager e imprenditori e associazioni di impresa, e non solo
di impresa. Lei con la sua inadeguatezza. Ahimé, tu hai bisogno di verità
difficili e di misura, mentre qui si oscilla tra l’ipocrisia che tace per
decenni e l’urlo della polemica.
Domani sarò allo spazio Ibs al Salone con Giovanni Tizian, ore 11.30. E alla sala
outdoor di Orbassano alle 16 con Martina (“Buccinasco”, of course). E mentre
ancora piove vi saluto con affetto antico. E diffidate di un amaro che mi piace
assai e che ho scoperto essere in odore di clan. Accidenti, non ci si può
rilassare mai…

 

Leave a Reply

Next ArticleTrieste, memorie di confine custodite da una cuoca