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I sindaci e l’astensionismo. E il seminario sotto le stelle all’Asinara
Vittoria del centrosinistra in tutti i capoluoghi, da Roma a
Brescia a Catania. Vuol dire molto. Soprattutto a Roma. Nel 2008 era stato
punito il principio “proprietario” del centrosinistra (il sindaco è nostro;
quindi quando un leader sa che alle politiche vincerà Berlusconi si prenota il
Campidoglio, vedi prima Veltroni e poi Rutelli). Stavolta è stato punito il
meccanismo proprietario della destra, l’idea che in termini di clientelismo, specie
a favore degli ex camerati, Alemanno potesse permettersi di tutto. La fine di
Gentilini a Treviso ha a sua volta qualcosa di miracoloso, ma direi che un po’
ovunque passano sindaci più civili e attenti a certi valori, senz’altro più
dotati di senso della misura, almeno nello stabilire pubblicamente che cosa è “bene”
e che cosa è “male” (perfino l’ipocrisia ha le sue virtù…).
Dopodiché, c’è da augurarsi che nessuno dimentichi mai i livelli dell’astensionismo.
Che vuol dire che il centrodestra è sempre centrodestra ma se ne sta in
frigorifero perché non ha voglia di votare personaggi inconsistenti. Vuol dire
che una buona parte dell’elettorato grillino, viste le performance dei 5stelle
alle elezioni per il Quirinale e per il governo, ha deciso che non vale la pena
di affidare a Grillo nemmeno il voto di protesta o ha pensato che si tratta comunque
di un voto inutilizzabile (a meno che non si tratti di far vincere un candidato
sindaco). E che anche una porzione dell’elettorato Pd ha pensato che dare il
voto al partito non sia poi premessa di cambiamento o di buon governo. C’è un
solo rimedio a questa fuga dai partiti e anche dai movimenti di protesta:
governare bene. Epifani non si illuda. Domani potrebbero uscire di casa tutti
insieme quelli che non hanno votato e affondare il Pd. Adelante con juicio,
dunque.
Adelante con entusiasmo va invece il vostro Anfitrione. Che a fine luglio
sbarcherà sull’isola dell’Asinara, che gli rimanda echi paterni, con una
pattuglia di suoi studenti e neo laureati. Una settimana tutta loro sotto l’egida
di Libera Sardegna e Sardegna solidale nel meraviglioso parco naturale dove si
mescolano pernici, cinghiali e asini bianchi, e dove mi si narra di un mare di
favola. Ospiti della foresteria, il gruppo di giovani virgulti (in via di composizione)
si occuperà a turno dei turisti, per spiegare loro che cos’è stata quell’isola
nella lotta alla mafia, da Falcone e Borsellino che ci andarono a scrivere l’ordinanza
di rinvio a giudizio del maxiprocesso fino al supercarcere per i capi di Cosa
Nostra, e prima per quelli del terrorismo. Quattro-cinque ore di accoglienza a
giorni alterni e poi quel paradiso. E la sera un grande seminario sotto le
stelle. Tema, il più innovativo possibile: l’Italia civile dei “don”, da don
Milani a don Ciotti (e padre Turoldo, e padre Puglisi, e don Diana, e don
Gallo, e don Tonino Bello….). Insomma: storia, cultura, società, vangelo,
valori, e rapporto con il movimento antimafia. Fantastico, eh? Buona giornata a
tutti, Milano è bella , carica di verde come non l’ho mai vista, non sembra
nemmeno lei…
Nando
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