I cento fiori e i miei programmi. Antimafia e non solo

 

Inizia la settimana più bella, con le giornate più lunghe
dell’anno. E questo è per me, sin da quando leggevo “Il corriere dei piccoli”,
un motivo di felicità purissima. Speriamo che non ci siano cieli grigi a
rovinarci il bello di albe e tramonti. Sarà settimana intensa assai, con viaggi
su Lamezia Terme per il festival dei libri dell’antimafia di “Trame” (a cui parteciperanno
anche due ambasciatrici di Stampo Antimafioso per presentare la loro esperienza)
e poi su Roma, dove venerdì mattina a Santa Cecilia offrirò al colto e all’inclita,
udite udite, la mia relazione su “Etica, bellezza e dimensione religiosa” in un
augusto convegno su fede e bellezza.
Nei giorni scorsi viaggio a Balestrate per ricordare l’appuntato dei
carabinieri Giuseppe Bommarito ucciso trent’anni fa dalla mafia con il suo
capitano Mario D’Aleo e il suo collega Pietro Morici. Un mare che sfolgorava d’azzurro
e oro a mezzo pomeriggio mi ha dato la malinconica sensazione di perdermi sempre
qualcosa mentre camminavo con don Ciotti dal duomo alla stele dove avrei dovuto
parlare. La sera Giulio Cavalli è stato costretto a recitare il suo monologo teatrale
in piazza con il campanile che gli rimandava il suono delle campane ogni quarto
d’ora. Devo dire che non era facile reggere, ma ci è riuscito. Una giornata di
grandi emozioni per i motivi che troverete qui accanto.
Non è stata meno emozionante la giornata di Napoli, con il ritorno all’Accademia
di Belle Arti dove feci ristrutturare il bellissimo teatro, con quella cultura
alta, erudita e riflessiva che si respirava nel grande convegno e che faceva
pensare ancora una volta a quanto venga buttato via in Italia; e poi il
passaggio serale al concerto del Conservatorio di San Pietro in Maiella con un
ragazzino tredicenne che al piano suonava Mozart come un dio. E’ stato il mio
mondo per due anni (me medesimo al governo del paese…) e mi è rimasto nel cuore,
che vi devo dire; così come il progetto di realizzare un grande distretto dell’arte
e della cultura in quella zona della città che la notte si popola di giovani
fino a tardi, tanti da non credere e senza nemmeno le bottiglie rotte o le
risse di Milano e di Bologna, altro che Napoli…
Intanto vedo che in parlamento, con i profughi grillini, c’è la possibilità di
fare un governo diverso. Era ora, e mi inquieto (ohibò) solo a pensare quale
potenziale di voti è stato letteralmente congelato per rifilarci di nuovo B.
Che succederà ora? Boh, non credo che avranno il coraggio di cambiare maggioranza.
Ma spero che siano almeno abbastanza astuti per tenere il suddetto B. appeso per
il bavero. Se pensa ai fatti suoi si cambia, e senza tornare al voto. Infine
grande domenica per Libera in Lombardia. Sotto la guida dell’ottimo Davide
Salluzzo, Milano si butta alle spalle una stagione da rovinarsi il fegato. E
ora si apra la stagione dei cento fiori. Si parla di antimafia, accidenti, mica
di pinzillàcchere.

 

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