E sono trentacinque!! Il mondo in un Gracco

 

Bando alle ciance, ragazzi. Si levino gli stendardi, si
alzino i calici. Si inneggi con gaudio. Ricorre oggi il trentacinquesimo
anniversario della nascita del Gracco. Già ho visto, me l’ha mostrato almeno la
biondina perché io non maneggio per questioni di tempo facebook, che auguri a
frotte gli son piovuti da ragazzi e ragazze, compresi miei insigni allievi,
financo dalla Lituania. Io gli ho telefonato a mezzanotte puntuale e lui, che
Gracco non è per caso, ha subito intuito il trillo paterno nella tasca. Aveva
appena finito di esibirsi nel repertorio che fu della sua adolescenza con il
gruppo musicale ben guidato da Maurizio Pellegrini, medico beatle. Pare ne
girino immagini esaltanti. Avremo anche il Gracco musicista dopo il Gracco
viaggiatore, avvocato e ostellante. Per intanto il mese di maggio ha
riconosciuto a Ostello Bello il titolo di quarto ostello del mondo, e non sono
sverzole. Io lo ricordo (lui, non l’ostello) issarsi sui gomiti, a pancia in sotto, nella sua culla, a
soli tre giorni. Potrei scrivere un poema su di lui e su sua sorella ma per ora
me ne astengo, il genere è piuttosto inflazionato. Auguri all’inizio del giorno,
prima di assolvere a qualche dovere del comitato antimafia, perché qua a Milano
appena metti mano a qualche cosa spuntano robe di mafia come funghi. Voi che
restate come mummie davanti allo scandalo di Miccoli e Falcone, muovete almeno ora
i polpastrelli e soffiate le candeline con lui, che sempre vi sarà ospitale.
Auguri, Gracco gentile! Il tuo avo sociologo, gentile a sua volta.

 

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