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Gelso e gelsomini. Mani sporche senza pulire. E caloroso appello ai talenti antimafiosi
C’è la luna piena. Bella, dolce, maestosa. Leopardiana. E nel profumo di gelsomini il pensiero viaggia “senza limiti e confini”. Sono arrivato ieri a Palermo per il matrimonio della figlia di una cara amica. Che è stato festeggiato in un angolo di paradiso sul mare, all’Addaura. Mi guardavo intorno e mi chiedevo dove fossi, tale era l’incanto, mentre gorgheggiava una ragazza che sembrava letteralmente Aretha Franklin. C’era anche il figlio solare di un nostro blogghista insigne, il prode Robertoli. Poi il mare. Stamattina era di un incomparabile verde smeraldo, freddo, limpido, che mai si crederebbe di trovare nei pressi di una città che veleggia verso il milione di abitanti (esagero, ma con i rientri estivi ci si avvicina). Che meraviglia, amici miei (e amiche mie). Palermo è città di fascino. E di sapienza gastronomica insigne. A un normale baracchino ho preso la classica brioche con gelato e panna. Più precisamente gelso e anguria. In fede mia, questa è civiltà indubbiamente superiore. Sono manufatti umani, dunque non solo il paesaggio è bello. Perciò mi domando, tutti dovrebbero domandarsi come sarebbe questa città senza i minchioni di mafiosi che l’hanno appestata e insanguinata. E i codardi e cretini che li hanno coccolati.
A non leggere i giornali si starebbe meglio. Ma io ho il vizio di leggerli. E di pensarci. E di volere intervenire, per quanto posso. Perciò sono felice per il successo dell’iniziativa promossa l’altro ieri a Milano dalla Scuola di formazione politica “Antonino Caponnetto” per ricordare Paolo Borsellino. Una marea di persone che non avrei detto. Ma perciò sono furente per i balbettii del Pd, per le vergogne di un paese ormai zimbello, per l’impossibilità di vedere una alternativa a questo scenario avvilente. Hai voglia a dire che “bisogna sporcarsi le mani”. Ovunque le metterei se servisse a ripulire la politica, a dare un futuro a chi ne ha diritto. Invece qui ti invitano a “sporcarsi le mani”, ma pensano a come fregarti, a come farti lavorare per loro, con la ferma intenzione di impedirti di cambiare qualcosa. Qui vi dico che si avvicina il momento della disobbedienza, in cui si mandano a quel paese sia il Pd sia Grillo (entrambi irriformabili, le culture non sono acqua fresca), per non restare prigionieri in eterno delle nostre tare civili.
E infine, lancio di qui un appello per la grande Summer School programmata dal 9 al 13 settembre a Scienze politiche a Milano, intitolata “Talenti antimafiosi”. Giuro che se potessi farei una Woodstock dell’antimafia. E’ il mio sogno. Ma prima di arrivarci passiamo per questo appuntamento riservato al meglio dei giovani ricercatori esistenti in Italia e non solo. Siccome! ci saranno degli spazi tenuti appositamente liberi per i giovanissimi e giovani studiosi di ogni ordine e grado, e per i loro interventi (massimo 20 minuti per una relazione orale, ma con relazione scritta che potrà essere allegata), vi invito tutti a segnalare chi sta facendo ricerche interessanti anche su situazioni locali, naturalmente di valore scientifico. Così potremo davvero presentare in quella settimana tutto il meglio dell’antimafia giovanile. Per mandare segnalazioni o autocandidature andare su www.sps.unimi.it e linkare. Sarà un gran festival, forza!
Nando
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