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Asinara 3. Progetti stellari
Esiste una relazione tra la bellezza dei luoghi che ci
circondano e l’ispirazione e la profondità del nostro pensiero? Si crea di più,
insomma, se il creato è più bello? L’Asinara doveva mettere alla prova anche
questo sapiente e intrigante interrogativo. Quanta letteratura, quanta poesia
tedesca o inglese è nata tra le bellezze mediterranee? Ma la creatività è anche
civile, politica in senso lato. I seminari sotto le stelle hanno detto che sì,
si crea di più. Fluivano le relazioni diligentemente preparate per le singole
serate. Nate da discussioni in una pineta, da una lettura sulla spiaggia. Ma
poi fluivano anche le riflessioni sciolte dopo le relazioni. La disobbedienza e
la disciplina, la legalità per cui si può morire e la legalità da mettere in
discussione, la politica e la profezia, o la profezia contro e oltre la politica, il prete che proprio praticando il
vangelo afferma di più i valori della
Costituzione o delle grandi dichiarazioni di principio sottoscritte dagli stati
laici. E’ stata una discussione innovativa che non sarà lasciata all’Asinara.
Ma che darà vita a un grande ciclo di lezioni popolari che verrà proposto e
aperto a tutti presso la facoltà di Scienze politiche di Milano. C’è ancora da
studiare, da sbozzare, specie su alcune relazioni. C’è ancora da alzare la
qualità espositiva, poiché un conto è il clima raccolto di un sagrato notturno
e un conto è un’aula universitaria affollata ed esigente. Ma diciamo che da
gennaio si potrà partire. Tutti hanno dato la propria disponibilità a lavorarci
e a fare da relatori. Stavolta con una mia introduzione (all’Asinara mi
limitavo ad alcune riflessioni finali) e l’intervento di un “don” milanese. Ragazzi,
la comunità scientifica giovanile, ossia il mio sogno, è in formazione.
E questo apre l’orizzonte più creativo, sul piano civile, che si sia delineato
nella magica settimana. Perché la sera di venerdì 2 è stata dedicata a un tema
specifico: il rapporto tra la nostra università e il movimento antimafia, gli
strumenti operativi messi a punto fino a oggi e quelli che possiamo e dobbiamo
mettere a punto. Strategia antimafia. Guardandoci indietro, l’elenco degli
strumenti inventati è onestamente impressionante. Nella formazione di base,
nella formazione specialistica, nella ricerca, nel giornalismo, nella
produzione culturale ed editoriale, nell’associazionismo civile. Ma altri se ne
possono produrre, a partire dalla nascita di un presidio di Libera a Scienze
Politiche di Milano (e dove, se no?). E’ stata una discussione bellissima,
piena di partecipazione e di passione progettuale, con la metà dei giovani che,
quasi a concentrarsi meglio, si erano seduti per terra, e la capra sempre
accanto. Confesserò qui una cosa: per l’occasione avrei voluto avere addosso la
mia storica camicia ciclamino presa nel 1984 a Barberino di Mugello. E’ quella
con cui vengo fotografato davanti alle copertine di Società civile nel 1990. E’
quella con cui inizio a scrivere i miei libri nelle notti di Stromboli. Ebbene
sì, me l’ero portata anche all’Asinara. Era per quella sera. Poi tra la paura
di macchiarla durante la preparazione dei miei magici aperitivi e la fretta non
l’ho messa. Forse è meglio così. Le cose non possono essere sempre uguali…
Nando
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