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Il fascino di Petra, attrice per vocazione. E due amabili news universitarie
A Stromboli capita anche di incontrare delle attrici. Nei
giorni scorsi ne ho incontrata una che mi è parsa attrice già nell’animo, come
se portasse in sé sin dalla nascita una disposizione a posare e a parlare per
la gente sconosciuta. Una naturale predisposizione a sorridere senza imbarazzi
(mentre io constatai i miei imbarazzi già alle foto della cresima…), a
comunicare con gli occhi, a suscitare negli
altri approvazione e ammirazione. L’ho studiata attentamente nei movimenti e ne
sono rimasto conquistato. L’arrivo in una casa o in una stanza o su un terrazzo
come ingresso trionfale, che deve ogni volta provocare stupore e apprezzamento.
I sottili capelli biondi sempre calcati da un largo cappello, messo un po’ di
traverso, così da fare rifulgere due occhi azzurri lunghi e inquieti, traboccanti
un’ ironia complice. Ogni volta, vedendola, mi domandavo se tutto fosse
inscenato magistralmente o avvenisse, come propendo a credere, in virtù di una
malia naturale. Anche l’incontro con un cane, anche la discesa in acqua, anche
la richiesta di una forchetta a tavola sembravano studiate per una telecamera.
La vita come una recita naturale, in cui portare con disinvoltura il proprio
sguardo, il proprio corpo magro e proporzionato su cui ogni camicetta o
cappello sembra avere una sua grazia particolare. Osservandola, ho colto anche
quale rapporto magico possa stabilirsi tra i modi di una persona e il suo nome.
I modi: romantici, se posso dire; se romantico è stato regalarmi un ventaglio
di carta con i colori dell’arcobaleno. Il nome: Petra, che simboleggia proprio le
pietre delle Eolie, di cui lei è originaria. E anzi per la prima volta ho
colto, sarà la vita già avanzata, il rapporto tra questa stupenda aria di
levità e l’età della protagonista: 2 anni, portati con maestria e disinvoltura.
Già, Petra è la splendida figlia di Ombretta e di Matteo, ed è giunta a
impreziosire l’isola per due giorni. Oggi mi manca.
Altre news. La prima è che alla Summer School di settembre ha chiesto l’iscrizione
anche un senatore grillino, che intende prepararsi meglio ai suoi compiti
antimafia in parlamento. Ora, visto che alla prima edizione si iscrisse (con
notevole profitto) il consigliere comunale grillino milanese Mattia Calise,
vien da chiedersi se gli esponenti di spicco degli altri partiti si ritengano
invece tutti già “saputi”, come si dice a Napoli. Così, giusto per curiosità.
La seconda è che qui a Stromboli ho parlato a lungo con il mio collega Stefano
Baia Curioni, ottimo economista della cultura e dell’arte bocconiano. Anche lui
ha portato in giro i suoi studenti: a New Orleans, nella culla del jazz, nei
luoghi dove è nata la musica delle minoranze discriminate. Mentre arrivano
inviti alternativi all’Asinara per l’anno venturo (embe’, l’esperienza ha avuto
eco…), si discute dunque se e come fondare un’associazione tra chi ha a cuore questa
idea dell’università itinerante. Buon week end!
Nando
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