Emozioni strombolane. Civati. I bastardi del gas

 

Il mare manda fragori inquieti nella notte. Stromboli si
svuota e tra un po’ contribuiremo anche la biondina e io a svuotarla. E’ il
momento in cui l’isola ribadisce la sua natura di presepio nel mare. E’ un po’
come quando smonti il presepio a casa e te ne cambiano le fattezze sotto gli
occhi in poche ore. Prima era affollato, completo, non ci avevi potuto
aggiungere nulla se no diventava troppo pieno; poi, quando la festa è finita e
ognuno torna al suo posto, manca quel pastore,
poi quell’altro, quindi spariscono le pecorelle, si spengono le case, alla fine
restano pochi segni di quel che è stato. Prima che tutto si chiuda. Così è qui
stanotte. L’assenza della luna rende ancor più profondo il buio. Pochissime
finestre illuminate, fai fatica a camminare sotto la sola luce delle stelle, i
profumi sembrano più intensi, il firmamento, parola obsoleta e ardita, si esalta nel buio moltiplicando le sue meraviglie sopra gli occhi
intenti a guardarlo. Ci scappa perfino una stella cadente, per dire che qui i
prodigi continuano anche senza gli umani.
Mare blu imperscrutabile, troppe essendo le distanze dal fondo; un vento che lo
tiene sulla corda e che di notte non fa dormire chi, come me, ama le finestre
aperte sulla musica asincrona dei flutti. Ho appena finito una discussione su
facebook con un caro amico, il miglior capitano della marineria stombolana: esserci
o non esserci sul mezzo che moltiplica i lettori? Come non diventarne schiavi? (e
la fotografa presente di rincalzo: cambiare o non cambiare la pessima foto sul
blog del Fatto? d’accordo, ha vinto lei, la cambio). Stromboli resta la regina,
anche se l’Asinara se la batte proprio bene, soprattutto perché di sera lì sei
solo tu e poi perché c’è quella fantastica riserva naturale.
Vedo però nel post precedente che Pasquale Pirone, intellettuale ottimo avellinese,
chiede un post speciale su Civati. Visto che i suoi tag sono, ahimé, molto
scemati, si arguisce che Pasquale ci tiene davvero. Ma io di Pippo Civati posso
dire che è persona corretta e gentile, intelligente e colta e dotata di salda
bussola morale. Melampo ha pubblicato due suoi libri, a uno dei quali ho
scritto anche la prefazione. Ma cosa dovrei dire di più? Forse dovrei entrare
nella partita delle primarie piddine, che ancora non sappiamo se ci saranno e
quando ci saranno e chi vedranno in campo? Da tempo penso che questo dibattito
su chi debba guidare il Pd, per quanto rilevante agli effetti pratici, sia
stanco già in partenza, esausto, come i giochi che durano troppo. Va avanti da
due anni, forse se ne prenderà un altro. Quando arriverà il momento e Civati
lancerà la sua candidatura vera se ne
riparlerà. Per ora mi sembra chiacchiera giornalistica, come le campagne
acquisti nel calcio estivo. Ora pensiamo a B. e alle sue folli pretese, poi
alla maggioranza in parlamento, poi al sistema elettorale. O rincorrendo le
gare interne salta e si avvelena tutto.
P.S. La foto dei bimbi ammazzati da Assad con il gas Sarin mi segue da stamattina.
Bastardo chi usa quel gas e chi lo fabbrica.

 

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