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Il 3 settembre il giorno dopo
Con un giorno di ritardo vi racconto piccole
sensazioni e memorie di un 3 settembre che ho diviso tra Palermo e Torino
(meglio: Collegno). A Palermo la novità è stata l’apertura di una parte del
bookshop della Cappella Palatina ai prodotti dei beni confiscati e a
LiberaTerra. L’idea è stata del vulcanico Francesco Forgione, già presidente
della commissione parlamentare antimafia e ora direttore della fondazione
Federico II, che si occupa di valorizzare il patrimonio artistico siciliano.
Per le vie commerciali di Palermo i turisti si trovano le magliette del
Padrino, mannaggia a lui? Ecco, è stata l’idea di Forgione, io qui nel luogo
artistico più frequentato in assoluto dai turisti in tutta la Sicilia ci metto
la maglia di Libera e il vino Placido Rizzotto. Bravo, 10+. E i turisti si
informano, e vogliono il vino appena sanno che cosa vuol dire. Prima, naturalmente, si vedono la Cappella. Che restaurata è una cosa inimmaginabile, commovente, si resta come davanti a Giotto ad Assisi.
C’erano anche Maria
Falcone, Giovanni Chinnici, il figlio di Rocco, Antonina Azoti (figlia di
Nicolò, dirigente contadino degli anni quaranta, caduto nella mattanza dei
sindacalisti), Pina Grassi (il marito Libero è stato appena ricordato), Lucia
Borsellino, che è assessore alla sanità. Non le avevo mai stretto la mano,
giuro che ho provato un brivido a farlo, è il ritratto della signora Agnese, la
mamma. Quanti nomi, quanta storia di sangue… E ci fanno (e ci comprano…) le
magliette. Questi anniversari hanno comunque un senso grande, altro che
retorica, se si pensa che la legge per la confisca dei beni, la La Torre-
Rognoni, venne approvata proprio a ridosso del 3 settembre, dopo che era stata
tenuta nei cassetti del parlamento per anni. Dimenticavo: in via Carini ho
conosciuto il ministro Alfano, mi ha detto che da ragazzo lesse “Delitto
imperfetto”. E viste tante prefette: di Palermo, di Catania, di Enna, di
Agrigento. Anche così cambia la Sicilia.
Sentito nel corso della giornata, non dico da parte di chi, che il generale
dalla Chiesa era un grande uomo perché “attenzionava anche gli ultimi”, ecco,
meno male che il computer si ribella anche lui e sottolinea in rosso l’orrido
verbo. Ma dove andremo a finire, amici miei? Quanto a Collegno, dove è stata
inaugurato un busto al generale nel parco dalla Chiesa, onore al merito: credo
sia l’unica città d’Italia dove la stagione amministrativa e politica riprende
simbolicamente proprio con la cerimonia del 3 settembre.
A Milano, infine, per la prima volta,
oltre agli appuntamenti ufficiali, c’è stata una iniziativa di Libera. Verso il
tramonto davanti alla lapide di piazza Diaz. C’erano la biondina, il Gracco
maggiore e Paolo Setti Carraro. C’erano tanti giovani, anche miei studenti.
Grazie a chi l’ha pensato, a chi ha scelto il brano da leggere, quello
dell’anello, con cui inizia “Album di famiglia”. Grazie a chi c’era.
Nando
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