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I giovani di Milazzo e i giovani di Medicina.Sullo stato delle cose in Italia
Prima giornata autunnale. Perché intristirsi? Ci sono anche
le anime belle che ti fanno gli auguri per l’arrivo della nuova stagione, e dei
nuovi incontri, e dei nuovi progetti, e dunque sorridiamo a questo tiepido sole
che ammansisce il sabato milanese. Intanto a Milazzo è in corso la festa dei “Siciliani
giovani” capitanati da Riccardo Orioles. Radioantimafia parla di nugoli di
ragazzi affaccendati a preparar dibattiti e danze e a raccogliere gli ultimi
soldi. Chiuderà un grande ballo alla fisarmonica domenica sera. Ecco, la bellezza
di queste cose in apparenza “locali” è che sai che incideranno sul futuro della
vita italiana più di una nomina di sottogoverno. Oserei anzi dire che la festa
di Milazzo, l’Asinara, la Summer school di Scienze politiche, il campo giovani
di Libera a Marsala, le sere sui terreni confiscati in tutta Italia, la nostra
scuola di perfezionamento post-laurea sugli Scenari internazionali della
criminalità organizzata (scadenza per le iscrizioni l’11 ottobre, testoni, lì
non si possono dare proroghe, non decido io…), cambiano il paese più di un
congresso di partito. Lo so, l’ho detta grossa, ma spero e al tempo stesso temo
che sia davvero così.
Bisogna sapere guardar lontano. Lontano non ha saputo guardare di sicuro il
gruppo dirigente dell’Inter, che invece di scovar talenti in parrocchie e
spiagge e strade e campetti di periferia è andato a cercarli all’estero. Sempre
all’estero. Pagandoli carissimi. E accumulando debiti pazzeschi. Per giunta
andando al rallentatore sul mercato dell’immagine, con introiti abissalmente
lontani da quelli del Real o del Manchester United, ma anche da quelli del
Milan. Così un solo italiano in squadra e alla fine anche la proprietà
indonesiana. Grazie a Moratti per tutto quello che ha messo di famiglia (molto)
ma sono costretto a distaccarmi da questa mia passione. Capita, nella vita. Non
lo vuoi tu, lo impongono gli eventi.
E infine le raccomandazioni e le schifezze di Medicina a Roma. Assistenti che
vincono i concorsi se fanno gli autisti del primario, “figli di” che si
ciucciano regolarmente ogni posto prelibato. E giovani armati solo della
propria serietà che vengono tagliati fuori. Brava la ministra che ha deciso i
concorsi nazionali. Quando ne parlavo ai tempi in cui contavo qualcosa in quel
ministero, mi rispondevano che non era possibile. Invece lo era, esattamente
come pensavo io. Come sono possibili tante cose, altro che le nomine che
vengono bloccate mesi solo per fare pesare il proprio potere, o protocolli che
non si firmano per ricevere le telefonate in ginocchio degli enti interessati…
Forza Milazzo! Là oggi batte il mio cuore, anche se esposto gloriosamente allo
schermo di un computer milanese…
Nando
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