La gioiosa morte del Porcello. E il popolo del mio Ambrogino

 

Che bello, hanno ammazzato il Porcello. Potrebbe essere il
titolo di una canzone di Jannacci, se debitamente milanesizzato. Invece è un
fatto epocale, la sconfitta finale di una classe politica fatta in gran parte
di fedelissimi mai votati da nessuno. Insomma: i parlamenti che abbiamo avuto
dal 2006 in avanti sono stati incostituzionali. E per uno scherzo del destino
proprio l’ultimo, quello attuale, è stato smascherato nella sua
incostituzionalità precisamente mentre pretendeva di avere via libera per cambiare
la Costituzione…Ora c’è chi lamenta l’intrusione dei giudici (molti dei quali
ex politici o già investiti di funzioni politiche) nella politica sovrana. E una
volta di più il lamento certifica la miseria di un’élite di potere allo sbando.
Pensavano forse di tornare al voto con questo sistema per poi, dopo il voto,
dichiarare per l’ennesima volta, con la più grande faccia di bronzo, “e adesso
subito una nuova legge elettorale”? Basta, il giochino si è rotto.
Ma è utile notare come nei commenti favorevoli alla sentenza si metta l’accento
sull’abolizione dell’indecente premio di maggioranza e assai meno sull’abolizione
delle liste bloccate, che sono ugualmente e più scandalose. Perché i
commentatori “d’area” sanno bene che nelle liste bloccate sta il vero nervo
scoperto dei partiti. Lì è il bubbone che abbassa la qualità e il titolo di
studio medio dei parlamentari (fra l’altro senza inserirvi operai o contadini),
alzandone invece il numero dei funzionari e spicciafaccende elettorali. Lì è il
senso di queste oligarchie senza sangue. Tanto che anche i partiti scelgono le
proprie classi dirigenti interne con le liste bloccate, a partire dal Pd con le
sue primarie. Da domani. E proprio non ne vogliono sapere di cambiare metodo. Incostituzionali
anche loro, visto che la Costituzione prevede che i partiti debbano reggersi su
regole democratiche. Credetemi, è una malattia senza scampo. Me ne scandalizzai
già quando mi trovai per la prima volta alle elezioni studentesche al
pensionato Bocconi. Qui, esattamente qui, occorre dare la spallata. E se
qualcuno teme che senza liste bloccate vengano eletti i signori delle tessere,
tenga alla larga prima i signori
delle tessere.
Be’, ho detto la mia. Ora vado a prendermi l’Ambrogino al Dal Verme. Ho avuto
messaggi bellissimi da amiche, amici o semplici conoscenti. Contenti, davvero
contenti per questo riconoscimento. E questo me lo rende ancora più caro. So
che l’hanno già avuto in tanti, ma io lo sento dedicato a qualcosa di speciale,
che non sono solo io. E’ una comunità, con radici lontane, che si è battuta
contro la mafia mentre gli altri ne sostenevano l’inesistenza o si voltavano dall’altra
parte. Quante persone sono dentro questo Ambrogino…

 

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