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Avviso ai naviganti: c’è Caponnetto e Caponnetto. Dalla Divina Commedia ai fotoromanzi
Ma dopo il malmostoso post precedente eccovi una buona, anzi
ottima notizia. La associazione Caponnetto che ha ultimamente imperversato sul
web-taverna contro me, Libera ecc., non ha proprio alcun rapporto con la
famiglia del giudice. Ci sono due organizzazioni che hanno titolo a usare quel
cognome, se le cose hanno un senso: la Fondazione Caponnetto, emanazione della
volontà della famiglia, che è molto
attiva nella educazione alla legalità, specie in Emilia e Toscana; e la Scuola
di formazione politica Antonino Caponnetto, di cui il vostro Anfitrione è
presidente, che opera in alcune città d’Italia, da Brindisi a Genova, e che ha
avuto la benedizione della Signora Bettina (ancora in vita e ben lucida) e del
figlio Massimo, i quali hanno presenziato più volte alle sue iniziative. Questa
associazione no. Anzi fanno sapere dalla Fondazione di averla diffidata dall’usare
il nome del giudice, che la stessa Signora Bettina ha scritto una lettera in
proposito. Ma i signori in questione, siccome hanno molto ma molto ma veramente
molto a cuore valori e affetti del giudice, se ne sono infischiati. Come è
possibile, dite?
Non è certo il loro caso, ma insomma dovete sapere che in Italia se un
rapinatore e uno stupratore si mettono insieme possono fondare l’associazione “Carlo
Alberto dalla Chiesa”, senza nemmeno obbligo di registrarla. Poi intervengono
in rete firmandosi “associazione Carlo Alberto dalla Chiesa”. E diventano autorevoli.
E infine possono scrivere che io sono figlio indegno di mio padre. E il popolo
dei fessacchiotti resta sconvolto in rete: hai visto, perfino l’associazione “Carlo
Alberto dalla Chiesa” prende le distanze da lui… E sono un rapinatore e uno
stupratore…E’ un caso di scuola, lo so, ma è giusto per capire. Però, vi
dicevo, è davvero una bella notizia che il giudice e la sua famiglia in quest’altra
vicenda non c’entrino niente. Vedete, il giudice mi voleva molto bene, in
camera da letto abbiamo una sua foto mentre accarezza sulla nuca la biondina con
accanto la Signora, Melampo ha pubblicato i suoi discorsi (curati benissimo da
Maria Grimaldi, invitatela), e vedere un’associazione con il suo nome che mi
attacca è già un contro-natura. Vederla poi usare certi argomenti e linguaggi è
come vedere Dante che scrive testi per fotoromanzi. Meglio così. Ve l’ho detto
che del web bisogna diffidare e che spesso è un’arena per incantar gli allocchi. Ecco, questi con la famiglia, gli
amici più cari o gli allievi più stretti del giudice non c’entrano. Ed è una
bella notizia, un’altra dopo quelle che vi ho già dato (e altre ve ne darò). O
no?
Nando
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