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I pifferai magici, Berlino senza cinema e internet secondo Libera
Sì, come avrete capito dall’articolo accanto, il vostro
Anfitrione è stato a Berlino. Due giorni pieni a convegno sulla confisca dei
beni, senza vedere praticamente nulla della città, meno che mai il festival del
cinema. E poi venerdì sera di corsa a Monteporzio Catone, vicino Frascati, dove
in un albergo confiscato alla ‘ndrangheta si dà convegno Libera per la sua formazione
(aiutando fra l’altro così i lavoratori che vogliono prendere in gestione il
bene). Quattro giorni intensissimi, da cui sono tornato zeppo di appunti. Prima
però devo segnalarvi la scuola media “Puecher” di Milano, periferia nord-ovest,
dove sono stato mercoledì mattina e che mi è parsa semplicemente grandiosa: per
qualità degli studenti (e non hanno sempre un retroterra sociale facile),
accoglienza, profondità dell’impegno (bellissima la regia estetica per celebrare
la giornata della memoria), i colori che riempiono le pareti e poi la banda di
flauti gioiosi guidata per la città da professori d’arte e musica che sembrano meravigliosi
pifferai magici. Ragazzi, che miracoli fa la nostra scuola…
Di Berlino ho scritto accanto. Sono felice all’idea di tornarci l’anno prossimo
per tenere un seminario o piccolo corso universitario su mafia e antimafia.
Sissignori, ho deciso di portare la mia predicazione nelle università europee,
non capisco perché si debba partire ovunque con trent’anni di ritardo. E sto
progettando di dedicare a questa “missione” due o tre mesi l’anno.
Il bisogno di questa dimensione internazionale si è affermata anche nella tre
giorni (due per me) di Libera. In fede mia vi dico che raramente riunione di
Libera è stata così densa e coinvolgente. Le campagne “Miseria ladra” e “Riparte
il futuro” sulla corruzione, la partecipazione come parti civili ai processi di
mafia con la presenza in aula dei militanti, gli sportelli per i commercianti
usurati, le trappole dell’antimafia (su cui mi sono spremuto a parlare per
quasi un’ora), gli impegni in Europa e America latina. Mentre sentivo le
relazioni e guardavo le centinaia di responsabili presenti mi sono anche onestamente
interrogato se abbia i titoli per fare da presidente onorario di una simile creatura
civile. Don Ciotti ha fatto il discorso più ispirato che gli abbia fin qui
sentito fare. La questione dei doveri, delle responsabilità, degli avventurieri
dell’antimafia. Del rischio (già prospettato in altra forma da me) che internet
ci divori se usata senza discernimento, crei una antimafia da istante, da
messinscena, anziché da relazione profonda, da formazione, da processi reali.
Non so se il discorso finirà su youtube, ma se lo trovate sentitevelo, vale la
pena. E ciò detto, buona settimana!
Nando
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