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Manifesto dell’Antimafia!!! Raccontare è più bello. E mafia-Expo alla Bicocca
Faccio belle presentazioni dei “Fiori dell’oleandro”. Ci
riesco a fatica, ma sento la bellezza di raccontare anche a voce le donne che
ogni giorno rendono più decente, gentile, colto e coraggioso questo paese.
Ormai ho deciso che le presentazioni vanno fatte raccontando, non incrociando
giudizi letterari o sociologici. Me n’ero già convinto con “le Ribelli”. La
forza sta nel racconto, nel vederle quasi, queste donne. Si racconta così poco…
E in tivù ormai si ascoltano solo opinioni. A proposito di tivù: ho constatato
di essere fornito di una singolarissima qualità, ossia quella di scottare
davanti alle telecamere. Certe volte mi vien da ridere. Mi chiamano per
partecipare per tre minuti alla tale trasmissione televisiva . E i patti sono
chiari: guardi, tre minuti e non di più. Va bene, dico io. Ma al ventesimo
secondo che parlo già incomincio a scottare. Vedo dall’altra parte la frenesia,
l’impazienza, appunto come se scottassi. “Bene, adesso dobbiamo chiudere,
grazie Milano (o grazie dalla strada)”. Fantastico.
E’ in libreria da pochi giorni anche il mio “Manifesto dell’Antimafia” (nelle
Vele di Einaudi). Confesso: vorrei davvero che diventasse una bussola per chi
vuole capire e fare qualcosa. In 115 pagine ho concentrato tutto quel che di
più importante ho imparato in quasi quarant’anni, dalla tesi di laurea a oggi.
Un Manifesto non solo per questa generazione di giovani, ma anche per la
prossima, perché ce ne sarà bisogno. I Manifesti sono una cosa seria. O no? E’
andata benissimo la presentazione al seminario di Latina alla Sapienza.
Dice: due libri in un mese? Perché, qual è il problema? Anzitutto hanno tema e
funzione diversi. E poi ho visto sull’oroscopo dello Scorpione dell’Internazionale
(grandi oroscopi!) che mi capiterà facilmente come a Neil Young, che nello
stesso giorno di Natale del ’69 compose tre fra le sue più grandi canzoni.
Sempre a proposito di pubblicità, andate -chi può- alla Bicocca venerdì alle
14.30. Gli studenti hanno organizzato un ottimo dibattito su mafia ed Expo, al
quale non potrò partecipare, ma che vedrà diversi ospiti di pregio. Aula U6-04
(ma sacripanti, non le potevano numerare diversamente?).
Infine gli orrori linguistici: sono impegnato assiduamente contro il terribile “a
360 gradi” (direi che ci sono impegnato a 360 gradi…). Ma da poco ho capito che
dovrò battermi anche contro l’agghiacciante “sono afferrato” in geografia o in
matematica (ferrato, signore, si dice ferrato; come i cavalli di una volta, che
in quanto ferrati alla base della zampa potevano correre sicuri su terreni
accidentati). Peggio ancora, già letto tre volte, dovrò dichiarar guerra al “perpetuare”
usato al posto di “perpetrare”. Eppure c’è
la preghierina recitata da piccolo: “la luce perpetua”. Robdematt!!
Nando
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