Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Alamari: 200 anni di storia. E focus group sulla mafia-animale
5 giugno. So che alla maggior parte dei blogghisti non
gliene importerà granché. Ma oggi l’Arma dei Carabinieri festeggia i suoi duecento
anni. Ed è una data che mette rispetto. Storia complessa, quella dell’Arma. Ma storia
grande, più delle sue contraddizioni. Per molti sarà materiale retorico. A
diversi (pure a me) possono venire in mente episodi spiacevoli, anche vicini,
in cui sono rimasti coinvolti carabinieri. Però io rivedo soprattutto altro.
Persone (un popolo nella storia) che si sono spese una vita tra servizio, trasferimenti,
rischi, credendo in quel che facevano. Rivedo me bambino e adolescente nei
cortili di caserme. Soprattutto quella di via Moscova a Milano. E la
soddisfazione che ho avuto quando ho saputo, ormai adulto, che il colonnello
Aurigo che la comandava, e che mi rimproverava quando rompevo i vetri delle sue
scale con il pallone, si era rifiutato di stare tra i congiurati del generale
De Lorenzo.
Rivedo anni di lotta al terrorismo e alla mafia, e quei famosi “alamari cuciti
sulla pelle” di un’intervista televisiva a Enzo Biagi. Per questo ho preso al
volo l’invito a essere stasera a piazza di Siena a Roma per la grande festa con
il carosello. E se sarà rosseggiante di sole credo che mi emozionerò pure…Oh, l’ho
detto.
A proposito di emozioni. Ieri pomeriggio al corso progredito di Sociologia
della criminalità organizzata ho fatto un focus group che si è letteralmente rivelato
una miniera. Tre domande su cui si sono avvicendati studenti e studentesse
(sono di più, l’antimafia è donna…): 1) a quale animale associate l’immagine che
vi siete fatti della mafia? (risposte: alligatore, camaleonte, tigre, piovra, ragno, scimmia nel senso di pre-umano, topo, leopardo, iena, serpente…); 2) fingete di avere ottant’anni e di fare un
bilancio di quel che avete visto, mettendo da parte gli imperativi della
speranza: in questo paese si può sconfiggere la mafia?; 3) ora fingete di
averne trenta e di essere papà o mamme di un bambino di tre anni che vi chiede
che cos’è la mafia: come gliela spiegate? (qui ho ricordato quando il Gracco mi
ha chiesto a tre anni, passando davanti a San Vittore, chi ci abitava)
E’ venuto fuori di tutto, emozioni e intelligenza. Da farci un trattato. Lunedì
prossimo provo a restituire il senso di tutto. Due studenti li ho poi ritrovati
la sera alla festa del Pd a Lecco, dove a un certo punto ho pensato che sarei
rimasto solo, tale era il diluvio con contorno di fulmini. Mi dicevo che io non
sarei uscito di casa per andarmi a sentire. E invece era pieno, il che vuol
dire che per fortuna un movimento contro mafia e corruzione esiste. Ecco, corruzione
e diluvio: giocateveli come ambo pensando a Venezia. La corruzione, è questo il
nostro tarlo. E’ questa la ragione per cui questo paese non aggancerà mai
nessuna “ripresa”. E con questa previsione, che confligge con quel che faccio
tutti i giorni, vi saluto devotamente.
Nando
Next ArticleDo you remember Capaci? Il senso di colpa dell'uomo in divisa