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Balotelli e le percentuali di Dio. Miserie Rai con Sofia Loren. E il vitalizio ai corrotti
2-1, dunque. Ho scoperto che posso ancora tifare per l’Italia
e perfino restare sveglio su un divano davanti alla televisione (il più
meraviglioso dei sonniferi) fino alle 2 se gioca la nazionale. Bene, vuol dire
che non sono ancora riusciti ad avvelenarmi del tutto la passione che mi ha fatto
bambino e adolescente felice. E ho anche capito che Dio distribuisce i nostri
talenti entro una quantità totale data. Balotelli se la consuma quasi tutta nel
gioco del calcio, specialità d’attacco. E in quello è eccelso. Continuo a
sostenere che Prandelli è un grande, mi aveva dato molto fastidio un finto
articolo controcorrente uscito sul Fatto su di lui (autore un giornalista
romanista, dopo una punizione inflitta a De Rossi). L’Inghilterra si è mangiata
almeno quattro gol, ma la squadra ha un gioco e si vede.
Ha un gioco pure la corruzione, che manovra a tutto campo con affondi da
capogiro e passaggi all’indietro. Orsoni, a Venezia, si è impermalito perché l’hanno
costretto alle dimissioni. Avrà anche qualche ragione, sa lui che cosa gli
hanno fatto fare, e spero che lo abbia detto con chiarezza ai magistrati. Ma
come fa a non capire che dopo una vicenda così non poteva continuare a fare il
sindaco? In ogni caso se Venezia piange, Milano non ride. Ne vedremo delle
belle, secondo me. Meglio non rida nessuno.
Meglio pensare con serietà a quello che accade. Per questo invito tutti a due
bei festival del libro che iniziano questa settimana. Da mercoledì c’è “Passaggi”,
festival della saggistica di Fano, in cui il vostro anfitrione figura
presidente del comitato scientifico. E’ la seconda edizione, con contorno di
mare. E sempre da mercoledì c’è “Trame”, festival dell’editoria di mafia,
quarta edizione. A Lamezia Terme. Sarò all’uno e all’altro. Con il mio “Manifesto
dell’Antimafia” a tutti e due, e anche con “I fiori dell’oleandro” a Fano.
Le belle minoranze del paese continuano a leggere e istruirsi. Ma non possono
impedire lo scempio, la vergogna, la stratosferica immondizia culturale
piombata l’altra sera sulla Rai, dove tale Paolo Ruffini (solo omonimo del
giornalista) ha apostrofato in diretta Sofia Loren con un “Alla tua età sei
ancora una bella topa”. Che schifo, a partire dal fatto che un nesci qualsiasi
dia del tu a una donna di ottant’anni. Sarebbe carino sapere per quali strade
personaggi dotati di questa intelligenza e signorilità arrivano a condurre
programmi televisivi. In un paese serio, comunque, avremmo già saputo a
mezzanotte da un comunicato letto al telegiornale con mille scuse che Paolo
Ruffini era stato licenziato sui due piedi e gli era stata inibita qualsiasi
mansione, compresa quella di usciere, presso la Rai-radiotelevisione italiana,
servizio pubblico.
In tutto questo, 10 a Piero Grasso se davvero riesce a togliere il vitalizio ai
condannati per mafia, corruzione e altre piacevolezze. Potrebbe essere una
bella foto del Paese, viva le belle foto.
Nando
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