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“Riforme”: Gherardo superstar. Ma ci vorrebbe Pasolini
Tu hai voglia a fissare nuovi ricevimenti studenti, anche il
28 di luglio. Ne troverai sempre valanghe fuori dalla porta, anche quelli che
non vedi da mesi e si mettono la coscienza in pace: sono andato da lui perfino
il 28 luglio. Morale degli arrivi in extremis, di quelli con cui “ero già in parola”?
Per la sessione di dicembre avrò 48 tesi di laurea tutte mie. Ora basta,
please, ho la mia età. Forse anche per questo il mio “Manifesto dell’Antimafia”
ha ricevuto da Federico Varese sulla Stampa una così generosa recensione. Me la
rigusto con una punta di narcisismo: “E’ questo il tipo di solidarietà concreta
da cui può ripartire il movimento che sta a cuore a Dalla Chiesa. Grazie al suo
Manifesto, questi nostri figli
avranno uno strumento in più per portare a termine il compito del presente,
quello che noi genitori non siamo riusciti a fare: liberare l’Italia dalla mafia”.
Ma che bello, che bello, che bello!
A proposito. Durante il mio (fantastico) soggiorno siciliano ho parlato con un
esponente delle locali associazioni dei costruttori. Noi siamo cambiati
davvero, mi ha detto. Noi assistiamo chi denuncia, lo accompagniamo
personalmente a farlo. Non c’è più la situazione asfissiante, la cappa di una
volta. Il ricambio generazionale ha voluto dire molto. A Milano invece siete
messi male, eh? I miei colleghi mi dicono che lì comanda la ‘ndrangheta”!
Capito? Alla faccia di chi soloneggia che “Milano non è Palermo”. Magari, verrebbe da dire certe volte…Ma sempre a
proposito di Sicilia devo suggerirvi (e se no che Anfitrione sarei?) un ristorante
scoperto una sera in una poetica piazzetta di Scicli, totalmente riempita di
tavolini. Si chiama “Quore matto” (con la “q”) e vi si cucina divinamente. Io
ho preso caponata, spaghetti ai ricci con mollica, e una mousse soprannominata “montalbano”
(lì c’è il commissariato di polizia dove si girano le scene televisive) fatto
di ricotta montata con cannella. Una delizia del genere umano. Chi può ci vada,
raramente ho mangiato così bene; e anche per poco.
Ho letto l’intervista di Gherardo Colombo sulle “riforme” in corso, con
passaggi forti anche se rispettosi su Napolitano. Bellissima. Ne fece già una
molto bella ai tempi della “Bicamerale” di D’Alema. Accidenti, sempre la
sinistra di mezzo…Quel che mi fa paura, se devo essere sincero, è lo
stratosferico conformismo della massa dei parlamentari Pd. Sento argomentazioni
che destano imbarazzo per loro, che spesso conobbi contestatori di ogni
autoritarismo. Una pena profonda per il nessuno orgoglio di sé, e contemporaneamente
il nessun interesse per il bene pubblico. Ci vorrebbe un Pasolini, per
dipingerli come si deve…
(ma qui lasciatemi salutare con rimpianto il grande Giorgio Gaslini!)
Nando
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