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Le emozioni forti dell’università itinerante. E altro ancora
Io taccio e invece avrei cose grandi da raccontarvi. A
Milano, a Scienze politiche, è in corso la potente Summer School sulle
“Ecomafie”, quarta edizione di questa ormai classica occasione di incontro tra
le migliori leve dell’antimafia nazionale. Abbiamo raggiunto e perfino superato
il numero massimo delle iscrizioni. E già dopo due giorni c’è un clima di coinvolgimento intenso. Non mi sembra
vero che si sia riusciti a costruire un appuntamento del genere da soli, senza
avere dietro nessun altro che la facoltà. Il tema “prende”, certo, ma abbiamo
dato spazio a un approccio davvero interdisciplinare. Ieri mattina, per
esempio, è stato proprio bello l’intervento di tre studiosi del Dipartimento di
Architettura del Politecnico di Milano, che hanno spiegato benissimo il ruolo
possibile degli architetti nell’assecondare (con la loro firma) o nel rifiutare
i Piani di governo del territorio costruiti sotto dettatura degli interessi
mafiosi. E hanno spiegato la loro battaglia dentro l’università e dentro la
professione. E’ stata una boccata di ossigeno. Così come la ricostruzione che
Enrico Fontana (Libera e Legambiente) ha fatto della sua battaglia contro le
ecomafie, termine da lui coniato vent’anni fa. Importante anche la presenza del
presidente del Senato Piero Grasso, che ha offerto una completa relazione sul
tema visto dalla parte della giustizia, impegnandosi solennemente a fare
introdurre nel codice i delitti ambientali. Ma insomma, è un mondo soprattutto
(ma non solo) di giovani che si sta muovendo, e che parte, come mai prima,
dall’arma della conoscenza.
E che dirvi della stupenda Università itinerante fatta nel bene confiscato di
Marina di Cinisi dal 31 agosto a domenica scorsa? Una massa di conoscenze
autentiche, ricche di visite sul posto, di tradizione orale, di ricostruzioni
storiche, di interviste. Lo so, cari blogghisti, vi ho trascurato per tanto
tempo e me ne scuso. Ma credetemi. Questa esperienza è stata davvero
coinvolgente. Si è lavorato sodo, ma soprattutto si sono accumulate emozioni
forti. Scrutavo uno per uno i volti dei miei studenti e laureati e ci trovavo
di volta in volta la meraviglia, la condivisione di un dolore, la fierezza di
imparare cose nuove, la curiosità, lo stupore. Vi dirò solo che con loro il 3
settembre ho fatto quello che non avevo mai fatto con nessuno: ho fatto fare
loro una visita (da me ) guidata alla caserma dei carabinieri da cui, dal ’66
al ’73, è stata guidata la lotta alla mafia da parte dell’Arma. Compresa una
visita agli uffici che furono dell’allora colonnello dalla Chiesa. Chi c’era,
dove stavano i collaboratori, come si facevano le prime genealogie mafiose, i
processi, la storia vera di un gruppo di uomini senza fotocopiatrice e senza
computer. Tutto, proprio tutto gli ho fatto vedere, esattamente come ha fatto a
Cinisi Giovanni Impastato. Questa è l’università itinerante, con il suo
lavorare fino a mezzanotte, il suo stare insieme fino alle cinque del mattino.
E gli aperitivi che quei sacripanti gradiscono moltissimo, anche se arrivano
dopo mangiato. Diamo alla nostra università il doppio, il triplo di queste
esperienza, per tutti. E avremo giovani sapienti che sanno di vita e di poesia.
Così resti stabilito. E ora prometto che almeno per un po’ vi sarò più fedele…
Nando
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