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Silvana Sola, artista per ragazzi: e i suoi tre pilastri
Il Fatto Quotidiano, 2.11.14
“Come definirei la mia professione ? La domanda di riserva, prego,
avrei bisogno di troppe parole”. La professoressa Silvana Sola non esagera. E’ in
un luogo incantato nei pressi di Firenze, per vedere se è adatto a farci sorgere
una scuola di illustrazione internazionale. Non tira a confondere
l’intervistatore. Che ha con lei, come vedremo, qualche relazione
istituzionale. Snocciola solo, per chiarire, una serie di attività, di opere e
di impegni impressionante. Quasi per concludere: “E lei come mi definirebbe?”. Complicato.
Diciamo subito allora che i pilastri del suo edificio professionale sono tre: i
libri, l’illustrazione e l’etica.
Si era laureata da un anno in pedagogia, con un grande maestro come Antonio
Faeti, storico della letteratura per l’infanzia, quando nell’83 aprì con tre
amiche e “compagne di strada” a Bologna, la sua città, una libreria per
ragazzi: la “Giannino Stoppani”, il nome di Gian Burrasca, a Palazzo
Bentivoglio (ora in Palazzo Re Renzo). Fondò poco tempo dopo anche una
cooperativa culturale per la promozione della lettura. Una scelta non improba
in una regione come l’Emilia. Ma certo meritoria in assoluto in uno dei paesi
europei in cui si legge meno. Il libro illustrato. Illustrato per ragazzi. Una
doppia specializzazione che l’ha portata a diventare una delle anime del
settore a livello nazionale e a costruire una fittissima rete di relazioni con
artisti stranieri. Quest’anno ha realizzato una mostra internazionale sullo
sport come “territorio della democrazia” “tra scrittura e illustrazione”:
presentata in marzo al Museo civico archeologico di Bologna, sarà anche a Roma
in dicembre. Il libro invece è andato alla fiera del libro per ragazzi di
Bologna, la più importante al mondo. “Si tiene ogni anno. In quell’ occasione
amo portare il mio lavoro nell’area metropolitana, ad Anzola dell’Emilia, in
una bellissima biblioteca ristrutturata da Italo Rota”. Mostre e cataloghi a
perdifiato. L’ultima è “I nostri anni ’70”, che andrà al Palazzo delle Esposizioni di Roma; “nel
libro, uscito per Corraini, ho raccolto le illustrazioni di Munari, di Luzzati,
loro sapevano come stare in quella zona difficile e delicata che unisce i
ragazzi e gli adulti”. Ma non basta. Da un po’ di tempo Silvana Sola, come
presidente di Ibby Italia (il diritto al libro del bambino) è impegnata anche
con la “biblioteca della legalità”, “libri e parole per crescere liberi”, un
progetto che l’ha portata a lavorare con Libera.
“Vede che è difficile dire che mestiere faccio? Potrei dire forse la
pedagogista libraia, tanto più che sono anche impegnata, come docente, nella
formazione degli adulti”. Già, gli adulti senz’altro. Solo che i talenti della
professoressa Sola vengono generosamente spesi anche per i giovani artisti in
embrione. Più esattamente all’Isia di Urbino, dove chi scrive l’ha conosciuta (per
chiarire correttamente i rapporti reciproci) quando vi è stato nominato
presidente quasi due anni fa. Isia sta per Istituto superiore delle industrie
artistiche. In Italia ce ne sono quattro: Urbino, appunto, Firenze, Faenza, e
Roma. Gioielli dell’alta formazione pubblica. Hanno un numero contenuto di
studenti, docenti scelti di volta in volta tra i professionisti del settore,
spesso tra i maggiori. Strutture speciali e d’avanguardia che sfornano
eccellenze nelle professioni artistiche, costano tutte insieme quanto la più
piccola università, e che la politica romana , salve pochissime eccezioni,
nemmeno conosce. Strutture sul filo della sopravvivenza per poche centinaia di
migliaia di euro all’anno, nell’Italia della Grande Bellezza e del patrimonio
artistico (ecc. ecc.). A Urbino questa intellettuale poliedrica e originale
tiene tre insegnamenti e coordina il corso magistrale (ovviamente) di
Illustrazione. “Che progetto ho per quest’anno? Uno che mi piace tantissimo. Si
chiama ‘Il paese della cuccagna’, è destinato al secondo anno magistrale, circa
venticinque studenti, il tetto che abbiamo per ogni classe. Illustrare il cibo
tra fame e abbondanza, tra l’accezione
medievale -il paese della cuccagna, appunto- e quella dei supermercati. Penso
sia anche un’occasione importante per lavorare a un’etica del cibo.”
A Urbino la professoressa Silvana Sola va da Bologna ogni settimana. E ci dedica del tempo, insegnando, facendo esami e tesi, costruendo e offrendo rapporti con l’ambiente esterno. “Quanto prendo? Per i tre insegnamenti e il coordinamento del magistrale in Illustrazione non arrivo a diecimila euro all’anno. Lo faccio fondamentalmente per il piacere di farlo”. Martedì pomeriggio l’Isia di Urbino inaugurerà il suo anno accademico. E schiererà altri professionisti famosi, dal giovane direttore Luciano Perondi (suoi i caratteri dell’inserto domenicale del Sole 24 Ore) a Roberto Pieracini (già direttore per anni; scuola Olivetti, storico progettista dell’immagine di impresa). Inizierà così la nuova sfida. Roma che non sa quasi che farsene e questo pugno di professionisti e artisti che non molla. E ha addirittura in mente di creare, gli Isia insieme, un grande marchio italiano della comunicazione sociale. Arte, cultura ed etica. Hai detto niente. C’è chi a pensarci si rincuora, c’è chi gli viene l’orticaria.
Nando
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