Qui Molfetta. La filosofa Luisa e il b&b letterario

 

Il Fatto Quotidiano, 16.11.14

Grazie a Dio c’è ancora qualcuno che gioca a carte con il
suo destino. Anche se è giovane, donna e meridionale. Luisa Gissi ha appena
iniziato. Ha alle spalle la sua prima stagione estiva da imprenditrice
turistica. Un b&b a Molfetta, di cui un’ospite mi ha raccontato meraviglie.
Fermandosi su un dettaglio fuori moda: turismo, sì, ma anche un libro ovunque. Perché
quel che questa ragazza ha immaginato scommettendo sulla sua terra invece di
lasciarla è un bed & breakfast “letterario”. L’aggettivo racconta un progetto.
Descrive questi nuovi laureati che la cultura non la vogliono buttare, facciano
i baristi o coltivino un vigneto od offrano stanze ai turisti. “E’ iniziato la
scorsa estate. E ora facciamo i primi bilanci. Ma l’attività non è chiusa. Vediamo
che ora vengono da noi anche rappresentanti di commercio, gente della capitaneria
di porto in trasferta, architetti”.
Il “noi” fa capire che Luisa non è sola. E indica due donne pugliesi, una
adulta, una ancora ragazza, diventate amiche dieci anni fa in un laboratorio
teatrale. Antonella, 40 anni, si definisce “restauratrice
delusa”
. Dopo un po’ di anni passati girovagando senza fortuna per
l’Italia, aveva deciso di provarci a casa sua. Ritorno a Molfetta, l’apertura
di una bottega di restauro, festeggiamenti e speranze ma affari magri. La
passione per la vita l’ha aiutata a reinventarsi in mestieri nuovi: assistenza
bancaria, modello call center. Poi c’è Luisa. “I libri sono la mia vita. Mi
sono laureata in filosofia, dopo un Erasmus a Parigi, con una tesi in Etica
sociale. Argomento: la resistenza come
pratica filosofica
. Perciò mi ostino nel tentativo di far coincidere il
pensiero con le azioni della quotidianità. Alla terribile domanda ‘ma che ci fai
con una laurea in filosofia?’ ho sempre risposto: qualcosa inventerò. Una
collaborazione a progetto con il giornale online “Undertrenta”, un corso
sull’editoria che aspetta di evolversi in qualcos’altro e idee, di questo ho
vissuto finora e ancora un po’ ne vivo. Da queste parti pochi possono
permettersi di avere un lavoro solo”.

 
Poi un giorno l’occasione: la proprietaria di un immobile nel centro
storico, una signora tedesca, che cerca nuovi gestori per un bed and breakfast.
“Proprio di fronte al mare, dove la felicità è un’idea semplice. La prima cosa
che abbiamo fatto con Antonella è stata quella di cambiargli il nome. Era ‘Vico
Campanile’, l’abbiamo chiamato ‘Il Mulino di Amleto’. Sa, in una leggenda
nordica è un appellativo del mare. Amleto non solo personaggio shakespeariano
ma anche principe di Danimarca, dunque sovrano della scogliera su cui il mare
si rifrange come una macina. Noi maciniamo idee. L’idea del mulino poi ci
ricorda che siamo delle ‘chisciottimiste’; e il dubbio, non solo teatrale ma propriamente ontologico, è una
delle caratteristiche che ci permette di migliorare sempre”. Chisciottimiste,
ontologico: non saranno mica un po’ svitate per fare affari in tempi di crisi? Anche
perché le stanze da affittare sono solo tre.

 

Ma
Luisa è ormai lanciata. “Che cosa vuol dire un bed and breakfast letterario? Intanto
che l’ambientazione è tematica: abbiamo messo libri dappertutto. I mobili che
c’erano li abbiamo tenuti. Ma ci abbiamo aggiunto la letteratura. Le tre stanze
sono dedicate ciascuna a un personaggio letterario (uno è don Chisciotte,
appunto). Abbiamo messo citazioni sui muri lungo le scale. Anche le tovagliette
e gli strofinacci ne sono pieni. Gli ospiti possono giocare al bookcrossing. E
poi ci sono il salone degli eventi e il terrazzo che ci aiutano a vedere e
reinventarci la bellezza. Senta, non faccia quell’espressione, perché ancora le
devo parlare della Lib(e)rOfficina, che è un termine per indicare la mobilità
sostenibile del pensiero. E’ il nome che abbiamo dato all’associazione
culturale fondata con l’aiuto di amici preziosissimi: un gioco di parole tra
libro e libertà, che non può dissociarsi dal riferimento all’azione”. Dichiara
lo statuto: "Le finalità che l’Associazione si propone sono di promozione
della lettura e più in generale della cultura, e di sensibilizzazione alle
tematiche ecologiche e in particolare all’uso della bicicletta."

 

Ecco dunque presentazioni di libri, laboratori (fino a oggi scrittura creativa e acquerello), spettacoli teatrali, reading. E concerti, l’ultimo di jazz (sperimentale, naturalmente). “La prima domenica di ogni mese abbiamo un appuntamento fisso con i nostri soci: offriamo loro la colazione, in cambio chiediamo a ciascuno di portare una citazione su di un tema scelto, le imbuchiamo tutte in una nassa (che sarebbe la rete che normalmente serve per pescare le aragoste), poi le leggiamo e ognuno torna a casa con quella di qualcun altro. Nel frattempo continuiamo a raccogliere idee per rimacinarle. Che cosa c’entra il turismo con tutto questo? Ma guardi che gli ospiti del b&b sono contenti quando incontrano i soci dell’associazione nei vari eventi. E noi anche. Conciliare le occasioni coi sogni, questo è il nostro tentativo. Perché, le pare che non ci sono i turisti che sognano?”. Saranno un po’ svitate, ma hanno anche una tenacia e una logica disarmante, queste due giovani donne pugliesi, che immaginano per domani più stanze, una specie di albergo “diffuso” nel centro storico. Che la fortuna e il turismo dei poeti le assista.

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