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Dal vostro corrispondente. Ombrelli, alberi e sigarette (o yes, purtroppo…)
Breve corrispondenza da
Berlino a uso e consumo dei miei blogghisti affezionati, mentre l’Italia si
interroga su chi sostituirà Giorgio Napolitano. Intanto ho
scoperto che ai tedeschi il Natale piace assai. Restano ancora in un sacco di
luoghi (università compresa) tracce e vestigia della festa che fu. Nelle case
la sera si indovinano ancora illuminazioni natalizie. E in questi giorni vengono
scaricati per le strade, abbandonati sui marciapiedi e prontamente raccolti,
eserciti di alberi di Natale usati. In Italia non si fa, ma è anche vero che se
lo si facesse occorrerebbe attendere settimane prima della rimozione. Vuol dire
che il Natale è festa vera e soprattutto che aiuta mentalmente a combattere il
freddo e il gelo, oltre ai cieli grigi di pioggia.
E dato
che si parla di pioggia, come non comunicarvi la scoperta delle scoperte?
Eccola: i tedeschi praticamente non usano l’ombrello. Loro si imbacuccano e
tirano avanti tutto il giorno. La prima volta che la pioggia mi ha sorpreso
senza difese ho pensato che subito avrei trovato nugoli di filippini o
marocchini o egiziani in pacifico agguato per la strada, pronti a vendere
ombrelli a 5 euro. Nemmeno uno. La prima, la seconda, la terza volta. Poi mi è
stato spiegato. Qui l’ombrello non usa. Vedi un po’ come funziona
geometricamente la legge della domanda e dell’offerta…E vedi un po’ come
potrebbe essere anche per la droga. Continuiamo a dire che bisogna
liberalizzare l’offerta ma basterebbe eliminare la domanda. In quel caso niente
spacciatori, o no? Lo so che non è così semplice, ma insomma qualche
riflessione ci va pur fatta.
Intanto
mi preoccupo dei giovani che hanno ripreso a fumare da bestie, dopo che il fumo
era sembrato sconfitto. Tra loro tanti a me cari, da casa mia all’università.
Il fumo maledetto. Oh: lo sanno che gli fa male, che alla lunga se ne muore
(voce del verbo morire), glielo scrivono pure sui pacchetti, ma loro lo
ingoiano lo stesso. E voi vi meravigliate che la gente continui a votare
Berlusconi e a non capire che farà disastri? Che lo sanno e lo votano lo
stesso? Ehi raga (per usare il linguaggio), qui c’è di peggio. Ti ciucci non
quello che ti rovina l’economia e l’etica pubblica, ma quello che ti rovina (a
te, proprio a te) la salute. Misteri.
Per
questo eleggo a miglior ministro della storia il grande Sirchia che proibì in
un amen di fumare nei ristoranti e nei luoghi pubblici. Grandissima innovazione
civile e di costume, altro che le riforme della scuola. L’ho pensato l’altra
sera vedendo che qui in Germania, udite udite, si può ancora fumare in quasi
tutti i locali pubblici. Entri e puoi essere steso da una nuvola di fumo. Meno
male che la città ha spazi immensi e tira il vento, e che l’aria si ripulisce
in un attimo. E che quando cammini (e a Berlino si cammina veramente tanto, è
una bella abitudine collettiva), senti solo un magnifico fresco rigeneratore.
Oggi
lezione sui pentiti di mafia. Cogli negli occhi dei presenti un che di
meraviglia, come se offrissi loro un mondo assolutamente sconosciuto. E in
fondo qui sta il bello e il difficile di questa impavida sfida. E con ciò vi
saluto. Buon presidente a tutti (si spera)!
Nando
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