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Buona Berlino…Gli abusivi e le ottime ragioni di Cofferati
Volete sapere -me lo chiede Robi, ad esempio- altri dettagli
dell’esperienza berlinese? Ve li dirò, anche se si tratta di cose che a qualcuno
sono abbondantemente note. Mi piace, mi sembra civile ad esempio, il fatto che
a Berlino il biglietto dell’autobus si possa fare sull’autobus. Chissà perché a
Milano si pretende che uno abbia sempre un biglietto in tasca; e che se ne è
sprovvisto la domenica, quando giornalai e tabaccherie sono chiusi, debba
rinunciare a prendere il tram o rischiare una multa da 50 euro. Domanda: ma
perché l’autista non può fare i biglietti a chi ne ha bisogno? Davvero il
motivo è che altrimenti si mette a rischio la puntualità dei mezzi? Fesserie. A
Berlino i mezzi sono puntuali e a Milano no. Non solo, a Berlino non ci sono
rondelli per entrare in metropolitana. Si arriva in stazione e si entra con
naturalezza. A Milano ormai i rondelli ci sono anche in uscita. Pazzesco. Poi
però nessuno controlla le valanghe di abusivi che trovo sul mio tram al
mattino. A Berlino se uno viene beccato in metro senza biglietto, non si fanno
discussioni. Ho visto un tale portato via con le mani dei poliziotti ben
piantate sui polsi. Dimenticavo: gli abbonamenti si fanno senza bisogno delle
fotografie.
Sentite poi i racconti dei commercianti. Nessuna noia, nessun abuso da parte
delle autorità, nessuna richiesta di stecche o pizzi da gente in divisa o
pubblici dipendenti. L’autorità sanitaria viene, dice che entro venti giorni
bisogna fare questo o quell’altro e poi torna a vedere se l’hai fatto. Quando racconto dei controlli e delle ispezioni
che ha subito un imprenditore turistico che conosco molto bene, tutti
spalancano gli occhi di meraviglia e di orrore. Capisco sempre di più chi si
trasferisce fuori dall’Italia. Fate conto che dall’università (la Humboldt,
intendo) mi dicono che avrò un rimborso delle spese. Mi danno il modulo, un
modulo semplicissimo, da riempire, e mi avvertono: “purtroppo ci vorrà un po’
di tempo”. Quanto? Aria dispiaciuta: “un paio di settimane”. E io che aspetto
il rimborso dell’università di Pisa da aprile del 2014! Perché quel che si fa
nelle società più avanzate da noi è impossibile?
L’altra sera ho presentato il “Manifesto dell’Antimafia” alla libreria
italiana. Be’, lo ammetto: grande soddisfazione. E’ rimasta fuori dalla
libreria molta gente, qualcuno batteva educatamente le mani sulla vetrina per
entrare, ma proprio non si riusciva nemmeno ad aprire la porta. Vuol dire che
il movimento ha il vento in poppa, molto bene. Così mi hanno chiesto di
presentare il 29 anche “Buccinasco”. E da Dusseldorf una associazione di donne
italiane mi ha invitato a presentare “I fiori dell’Oleandro”. Vedi tu la
cultura e le idee come viaggiano.
Ultima nota. Capisco Cofferati che se ne va dal Pd. Se non si rispettano le
regole e non ci si comporta correttamente in casa propria, non si cambierà
nulla ma proprio nulla nelle istituzioni. Ma questo in tanti continuano a non
capirlo. Purtroppo questo paese ha i partiti che gli danno i loro militanti,
più che i loro dirigenti…
Nando
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