Petizione. Eccovi l ‘Italia che ha firmato. Grazie con orgoglio

Siamo alle grandi scelte parlamentari. E
quindi vorrei rendervi conto alla fine di chi ha firmato la petizione per la
mia nomina a presidente della Repubblica, di cui qui pubblicamente ringrazio -per
la stima dimostrata-  gli avventurosi ideatori.
Emerge la foto bellissima di un’Italia impegnata sui temi della legalita’. Cerco
dunque di darvene una rappresentazione veloce, purtroppo dovendomi limitare ai
nomi piu’ noti sulla scena pubblica (e scusandomi per le eventuali
dimenticanze).

 

C’è, anzitutto, un bel pezzo pregiato del
giornalismo antimafia: Antimafia 2000, Stampoantimafioso, Riccardo Orioles e Miki
Gambino, colonne dei “Siciliani” di Giuseppe Fava, Gianni Barbacetto e Mario
Portanova del “Fatto” e Giampiero Rossi del “Corriere”, Barbara Sorrentini di
“RadioPopolare” e Rino Giacalone, free lance siciliano portato in tribunale dai
boss trapanesi, e Marika Demaria di “Narcomafie”. E la giovanissima Ester Castano,
che i galloni dell’antimafia se li e’ guadagnati sul campo di Sedriano. O
Raffaele Sardo, giornalista anticamorra che Saviano ha indicato pubblicamente
tra i suoi maestri. E altri giornalisti, come Rossella Minotti del “Giorno” o
Laura Maragnani di “Panorama” o Matteo Speroni del “Corriere”. Ci sono
imprenditori di fama nazionale, e noti anche per la loro intransigenza etica,
come Marco Vitale, Gianna Martinengo e Linda Gilli. Con loro la presidente nazionale
della federazione trasporti della Cna, Cinzia Franchini, la coraggiosa
imprenditrice più volte minacciata dalla mafia degli autotrasporti. C’e’ l’ex magistrato simbolo Giuliano Turone (dalla cattura di Liggio allo smascheramento della P2). Ci sono più
generazioni di preti in primissima fila, da don Aldo Benevelli, mito della
Resistenza nel cuneese, a don Pino De Masi, argine alle cosche in Calabria. C’è
la campionessa mondiale di nuoto Novella Calligaris e l’avvocato per
antonomasia dei migranti di Lampedusa
Alessandra Ballerini. Ci sono i professori universitari dell’antimafia, da
Maurizio Catino della Bicocca di Milano a Stefania Pellegrini di Bologna, da
Mariele Merlati a Christian Ponti a Ombretta Ingrasci’ della Statale di Milano.
Ci sono gli attori dei monologhi teatrali antimafia Beatrice Luzzi, Fabrizio
Matteini e Massimo de Vita. C’è la ex senatrice e sottosegretaria alla Famiglia
Chiara Acciarini. Intellettuali come Fulvio Scaparro e Margherita Rubino, Giorgio
Galli, Simonetta Lagorio o Francesca Pasini. O l’amico editore di Melampo Lillo
Garlisi. C’è il coraggioso imprenditore che da anni lotta contro gli attentati
della ‘ndrangheta di Reggio, Tiberio Bentivoglio. Ci sono la fondazione e la
famiglia di Marcello Torre, il sindaco di Pagani ucciso dalla camorra nel 1980.
E Placido Rizzotto, il nipote del grande sindacalista ucciso da Luciano Liggio.
E funzionari pubblici, insegnanti, presidi, operatori sociali. 


E consiglieri
comunali simbolici, tra cui il presidente del consiglio comunale di Milano
Basilio Rizzo, il capogruppo del Pd Lamberto Bertolé, Rosario Pantaleo e Carlo
Monguzzi (tra i sostenitori dell’appello), David Gentili (presidente della
Commissione consiliare antimafia) o Gianpy Malatesta, il consigliere comunale
genovese che ha dato battaglia in tutta la Liguria contro i videopoker nelle
sedi dell’Arci e delle cooperative. E amministratori locali, da Pierfrancesco
Majorino, assessore a Milano e inventore del Festival dei beni confiscati, a Roberta
Miotto, assessore a Seveso, a Marina Zopegni, assessore a Chieri. E
coordinatori regionali di Libera o esponenti di altre associazioni antimafia,
come Jole Garuti, presidente di Saveria Antiochia-Omicron, o Pierpaolo Farina,
l’ideatore di WikiMafia. O il fondatore del movimento “Vivere con lentezza”
Bruno Contigiani. O le fondatrici di “democraziakmzero”, associazione
marchigiana tra le più vivaci e combattive.
E c’è, soprattutto, un incredibile mondo di laureati e studenti del candidato, un
migliaio, che si sono fatti vivi da ogni continente e che sono forse la vera e
preziosissima cifra di questa sottoscrizione. E’ questa la fotografia della
società -società civile vera, non “star-system”- che ha deciso di sostenere la
candidatura di “Nando dalla Chiesa presidente della Repubblica”, in nome dei
valori di legalità in cui si riconosce.
E’ un grande, importante patrimonio. Formatosi proprio nei giorni in cui i
magistrati di tutta Italia lanciavano l’allarme sulla mafia che va alla
conquista del paese. Cerchero’ di onorarlo. Grazie a tutti!

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