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Viaggio in Veneto e buone ragioni di speranza sparse (e B.paga….)
Ah, come è bello viaggiare in treno quando non si ha il
sonno arretrato addosso. E quando le giornate si allungano e il sole frizzante
del mattino di febbraio fa intravedere l’arrivo prossimo della primavera (in
cui ovviamente pioverà)! Bellissimo. Si lavora che è un piacere invece di chinare
la testa e chiudere gli occhi. Con questo spirito di battaglia sono dunque andato
a Venezia a confrontarmi con sei classi liceali che avevano fatto percorsi di
formazione sulla mafia. Tutte, in verità, tranne una, e l’ho sgamata subito
dagli sms che spedivano e dalle risatine. Ma a quel punto il vostro Anfitrione
è tosto intervenuto riconducendo all’ordine la situazione. Perdere tempo con la
scusa di parlare di mafia, è una vittoria della mafia, gli ho detto. Loro non
perdono tempo quando parlano di noi… La lezione ha funzionato. Ne è nato un incontro
appassionato, con domande non prefabbricate ma pensate in autonomia sul momento.
E bello è stato pure, al pomeriggio a Padova, l’incontro alla Camera di
commercio, in cui abbiamo presentato una ricerca di Libera sulla criminalità
mafiosa in Veneto. Realizzata in partnership con Unioncamere, il cui presidente
ha detto cose che, in fede mia, non ho mai sentito dire da alcun rappresentante
di imprenditori o categorie economiche. Sentite un po’ (sempre riferendosi alle
organizzazioni mafiose): non dovremo mollare loro un centimetro di territorio,
mi dispiace che in una occasione come questa non ci siano gli amministratori
pubblici, troppi funzionari statali smentiscono l’esistenza della mafia solo
per fare carriera. Eccetera. Ora mi riprendo gli appunti e credo che ne parlerò
sul Fatto di domenica. La cosa merita.
Vedo invece il governo incerto su quasi tutto, tranne che sull’ottimismo.
Spiacente, della fine della crisi economica non si hanno notizie. E’ in questo
contesto che il primo manifesto andato in rete per promuovere la rassegna nazionale
di domenica prossima sulla scuola (nell’anno
di Renzi) conteneva questo sovratitolo: “Un’anno di governo”. Con l’apostrofo,
sissignori. Per parlare del futuro della scuola. Poi per fortuna una mano colta
e pietosa è intervenuta.
Matura intanto la grandiosa università itinerante a Casal di Principe. Raffaele
affina i programmi e io suggerisco gite da emozioni e pensieri a gogo, i nostri
virgulti (che poi sono soprattutto virgulte, come sempre) torneranno ebbri di
sapienza acquisita sul campo. A proposito, dopo il clamoroso caso del plagio di
cui tanto qui si è discusso, registro però in molte sedi la comparsa di frasi
pensate e scritte da me medesimo senza che l’autore vi goda di adeguata
citazione. E questo mica è bello, se posso dire. In ogni caso vedo progredire i
preparativi per un grande 21 marzo a Bologna. I vent’anni di Libera, se capisco
bene, saranno un trionfo dell’antimafia. Mancheranno i bastimenti carichi di
antimafiosi, perché i bolognesi non sono stati capaci, nei secoli, di farsi un
porto sul mare. Ma andrà benissimo lo stesso. Intanto B. paga le sue squinzie a
vita. Posso dire che un po’ mi fa pena (ancora della serie: ogni tanto mi
vengono dei pensieri che non condivido…)?
Oh, per “Mafia Capitale” pubblicato da Melampo già fioccano i riordini….
Nando
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