Ischia, Pisapia e la magnifica primavera

 

Ecco qua. Uno dice “attenzione che a Ischia ormai è zeppo di
camorra” e poi scopri che il sindaco del Pd, stando alle accuse, si ciucciava
tangenti a manetta sulla metanizzazione dell’isola. Il metano ti dà una mano, e
se sei bravo anche due…A proposito di sindaci, mi chiedono in tanti che cosa ne
pensi della rinuncia di Pisapia a Milano. Penso che sia la conseguenza di una
fatica titanica. Il primo sindaco di Milano che io ricordi con una maggioranza
tutta di sinistra (Tognoli dovette usare i transfughi socialdemocratici),
finito dentro un Expo di cui in molti si erano fatti un film da caccia grossa,
che ha dovuto arginare appetiti mostruosi (non sempre riuscendoci) e restituire
valori e senso civico a una città in cui ormai si negavano le strutture
pubbliche perfino per ricordare il 25 aprile, e dove i beni confiscati si
potevano assegnare (se ricordo bene) anche agli stilisti. Di più: circondato da
provincia e regione e società a partecipazione pubblica generose di varchi per
corruzione e criminalità; e a sua volta con incrostazioni clientelari e
affaristiche in comune che non poteva certo liquidare in pochi anni. Un sindaco
gentiluomo, questo penso, che non si è fatto dettare dai partiti romani e
nemmeno dal governo gli organigrammi, e che se ne andrà senza essersi messo in tasca
una lira. Chi verrà al suo posto? Ah, saperlo. Chi penso che sia il migliore,
la migliore? Non ve lo dico, e forse non lo so nemmeno. Intanto ci penso.

So invece che è bellissimo questo allungarsi delle giornate con il sole, l’arrivo
dell’ora legale, tornare a casa con gli ultimi chiarori guardando verso l’alto
i palazzi di Milano pieni di verde e di balconi, sentire il vento della
primavera in mezzo alla sciarpetta, dono amatissimo della mia assistente alla
regia preferita. Bello l’avvicinarsi dei due corsi che inizierò dopo Pasqua: Sociologia
della criminalità organizzata il martedì, mercoledì e giovedì di buon mattino
(ma in primavera è dolce assai), e Sociologia e metodi di educazione alla
legalità mercoledì e giovedì alle quattro e mezzo, per consentire la
partecipazione agli insegnanti. Nel primo darò l’alfabeto senza cui non si può
combattere la mafia; nel secondo le riflessioni senza cui non la si può vincere.
Dissoderò e sperimenterò. Ho alcune idee che mi frullano per la testa che non
mi sembrano male, oh yes, specie testimonianze da portare in aula.
E domani sera (inteso come martedì sera) allo spazio Melampo presentazione del
libro su Libera di cui già si è detto. Qui però voglio farvi l’elogio di questa
piccola e libera casa editrice, la Melampo appunto, che dove c’è da lottare
arriva sempre e non prende un euro di commesse pubbliche. Guardate il suo
catalogo e resterete ammirati. Ma ve ne parlerò ancora. Così resti stabilito.

 

Leave a Reply

Next ArticleYolanda, la donna messicana con 27mila figli