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I buoni esempi. Storie di presidenti, sindaci e tredicenni (e altra umanità)
Buon secondo maggio a tutti. Il primo me lo sono passato in
bella compagnia al congresso nazionale della Fuci a Catania, mentre a Milano
impazzavano Expo e black bloc. Catania ha una bellezza che mi affascina. Il suo
barocco gareggia alla pari con quello di Lecce. Dunque 10 al barocco di
Catania. Ma soprattutto una serie di “bravi” ad alcune persone che se lo meritano.
Bravo anzitutto a Leoluca Orlando che si è battuto come un leone perché alla
Favorita di Palermo non si giocasse Palermo-Fiorentina il 23 maggio, con calcio
d’inizio alle 18, ossia esattamente mentre all’albero Falcone si suona il
silenzio per ricordare le vittime della strage di Capaci. Siccome facevano
orecchie da mercante, ha annunciato che non avrebbe concesso lo stadio di
Palermo per la partita della nazionale il 6 settembre. Alla fine l’hanno
capita. La partita andrà ad altro giorno.
Bravo a Mattarella per essere venuto a Milano il 25 aprile e non il primo
maggio. Secondo me (interprete abusivo) teme che possa venir fuori qualcosa nei
prossimi mesi e anni: che so, cose di corruzione. E non ha voluto associarci la
sua immagine. E infatti nell’intervista al Corriere, oltre a esaltare le
potenzialità dell’evento, torna sulla corruzione. Tra parentesi: Renzi ha
ringraziato la Moratti per aver portato Expo a Milano ma non il governo Prodi
che fece un lavoro decisivo. Bisogna capirlo: a lavorarci fu soprattutto
stai-sereno-Letta.
Bravo (ma sì!) a Mario Martucci, inventore dei Katanga del Movimento Studentesco.
Ha fatto un appello pubblico a tutti i movimenti no-qualcosa a farsi un
servizio d’ordine. Per difendersi dalle eventuali cariche della polizia ma
soprattutto per difendersi dai provocatori che gli fanno fallire le
manifestazioni. Sono d’accordo. Purtroppo sembra proprio, da Genova 2001 a
oggi, che non lo vogliano capire.
Bravo a Marco Travaglio per avere usato uno splendido brano di Curzio Malaparte
sulla fuga delle tante tipologie di cantori e funzionari della guerra dopo la
disfatta di Caporetto per descrivere lo squagliamento della famosa “opposizione
interna” del Pd. Certo, ragazzi, al di là di come la si pensi: se la propria
coscienza e la propria responsabilità davanti al Paese contano meno della
ricandidatura stiamo freschi.
Bravo a Pierpaolo Farina e a MafiaMaps: hanno raggiunto quota diecimila euro
nella loro pubblica sottoscrizione. Sembrava una follia e invece…
Brava infine, ma forse soprattutto, ad Alessandra, studentessa di terza media
alla “Dante Alighieri” di Pero. Sono andato lì su invito del Comune a
consegnare la Costituzione agli allievi. Le ho chiesto se riteneva più
importante il valore dell’uguaglianza o quello della libertà. La libertà, mi ha
detto. Perché? Perché mi piace potere avere le mie opinioni ed essere accettata
e ascoltata. Ascoltata, ha detto “ascoltata”. Il verbo proibito di questi
tempi. Perché la nostra libertà di opinione non ci è data per parlare davanti a
un muro. Ma per essere ascoltati. Brava Alessandra. E attenzione: ho detto “brava”,
non “mi piace”…
Nando
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