Nessuno tocchi Milano. Tutti in piazza Cadorna! (e un bravo in più a De Bortoli)

 

Oggi andrò anch’io in piazza Cadorna alle 16, rispondendo
all’appello di Pisapia “Nessuno tocchi Milano”. Non sono un tifoso sfegatato
dell’Expo e tanto meno ci ho qualche interesse. Ma è incredibile che sfaccendati
“rivoluzionari” vengano impunemente  da
tutta Europa  
a devastare la città. O che
la nuova Darsena appena inaugurata sia già mondata da scritte dei deficienti in
servizio permanente effettivo. I soldi pubblici e le opere pubbliche non si
toccano: questo vale per i corrotti ma vale anche per i ragazzotti convinti di
avere licenza di imbrattare e deturpare ovunque. I primi sono peggio. Ma non
possono essere alibi per i secondi. Servizi sociali per tutti, e non nella
forma burletta immaginata per B.

A proposito di ragazzotti, vista con l’occasione, su giusto consiglio della
biondina, la doppia intervista a Repubblica fatta da uno di loro vestito da black-bloc
nei luoghi delle devastazioni. Parola di sociologo: interessantissima, da manuale.
Un perfetto esemplare di cultura e di coraggio. Turpiloquio come se piovesse, e
le parole più ricorrenti, compulsive direi, erano “bordello” ed “emozioni”. Oh
come si emoziona a vedere i saccheggi e gli incendi. Qualcuno gli dia aiuto
psichico. E il coraggio…Prima dice che va spesso a queste manifestazioni perché
gli piace, perché prova “emozioni” vedendo il “casino” (o “bordello”); poi alla
seconda intervista dice che non ci va praticamente mai ma che in giornata l’ha
invitato un amico: “vieni alla manifestazione di oggi pomeriggio?”. Ecco, siamo
in balia di questi tipi…

Perciò difendiamo Milano. Ma che l’iniezione di cultura civica sia robusta e
continua e anche sufficientemente inflessibile, dagli ultimi piani fino alla
strada. Dai tangentisi ai cretini antisociali, del tutto incapaci, fra l’altro
(tranne pochi casi) di lasciare sulle loro abusive lavagne pubbliche una
traccia d’arte o d’ironia.

E un bravo in più, rispetto al post di ieri. Va a Ferruccio De Bortoli che,
lasciando la direzione del Corriere, si è bruciato molti vascelli alle spalle
definendo Renzi “un maleducato di talento” e un “giovane caudillo”. Scrisse già
di odore “stantio” di massoneria a proposito del patto del Nazareno. Dunque non
è sfogo da ultimo giorno, ma dissenso manifestato con molto più coraggio di
fior di leader o ex leader politici. Poi uno può pensarla diversamente, ma
vivaddio c’è una spina dorsale.
E ora tutti a prepararsi per piazza Cadorna!

 

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