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Trame buone a Berlino. Annunci buoni di Renzi. Bufale e ladri a mia insaputa. E domani Gramsci!
Ohibò quante cose da raccontare. La prima in assoluto è che
sono tornato per tre giorni nell’amata Berlino. Non per la partita, peladroni
che non siete altro. Ben sapete che mi svanì la passione a colpi di corrotti, tangenti,
scommesse, doping e ultrà da galera, fino a far dire al tifoso romantico e
sublime che era in me lo storico “non mi avrete”. Ho apprezzato però che in
città si vedessero tranquillamente tifosi bianconeri e azulgrana convivere allegramente
negli stessi bar e negli stessi pub. No, non per la partita. Ci sono andato per
aprire una rassegna cinematografica retrospettiva su Francesco Rosi. Per
introdurre “Salvatore Giuliano”, film potentissimo; che a rivederlo si capisce
perché nel ’61 non venne accettato a Venezia. Ne ho approfittato per tessere
con il grande Luigino le trame delle azioni prossime venture, quelle da
realizzare al mio ritorno alla Humboldt nel prossimo gennaio-febbraio, dove,
smosso dall’assaggio di Rosi, terrò un corso su mafia, narrativa e cinema. A
proposito, attenti alle merci contraffatte: stava scritto su Repubblica che a
Roma avrebbero parlato, in vista di un corso che si terrà a Berlino il prossimo
anno sui beni confiscati, “i professori
della Humboldt”. Così li ha venduti, a scopo di autoaccreditamento, qualche
esponente nostrano del celebre circo dell’antimafia: tra i “professori della
Humboldt” la maggiore in grado era una studentessa!
In ogni caso i parchi berlinesi in giugno sono una meraviglia. Pochi scampoli
sul resto. Anzitutto sugli immigrati che arrivano stremati. Punire i comuni che
ne accolgono tre o quattro? A questo siamo arrivati per ragioni elettorali
nella civile Lombardia? Bene ha fatto Renzi, sia reso onore al merito, ad annunciare
subito premi governativi per chi lo farà. Ecco, è qui, in queste sue pene, che
la politica dimostra di essere molto altro rispetto alla “forma più alta di
carità”, per usare l’espressione di Paolo VI. Lo dimostra qui e lo dimostra pure
a Roma. Dove io non voglio gettare colpe
alla cieca. Però se ci sono di mezzo i capi di gabinetto o i segretari
particolari di Veltroni, di Zingaretti e di Marino (persone che non reputo
affatto ladre), ragazzi, vuol dire che il sistema è proprio fradicio. E che
quelli del “a mia insaputa” sono un esercito.
Il popolo in cammino dell’antimafia avrà il suo da fare. Davvero a immagine
biblica dovrà corrispondere impresa biblica… E a proposito di antimafia, un
saluto riconoscente a Giuseppe Casarrubea, storico appassionato che come
nessuno ci ha fatto conoscere la storia di Portella della Ginestra (a proposito
di Giuliano)…
Oh, domani vi aspetto tutti allo spazio Melampo! In via Tenca, alla mia lezione
su Gramsci. Perché la politica è stata anche pensiero profondo, cultura
complessa e utile a cambiare un paese, non solo slogan buoni a vincere le
elezioni tra urla e cachinni. Vi aspetto per narrarvi la forza di quel pensiero
nello spiegarci l’Italia di oggi. Non ve ne pentirete, giuro: soddisfatti o
rimborsati.
Nando
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