Ostia e Mafia Capitale. Il brindisi alla spiaggia liberata

 

Il Fatto Quotidiano, 14.6.15

Stessa spiaggia, stesso mare. Ma ora è
un’altra cosa. Per sapere se Mafia Capitale nuoce davvero all’economia andate
stasera sul Lungomare di Ostia, e fermatevi davanti allo stabilimento SPQR
Libera Spiaggia, prima dei cancelli di Castelporziano. Lì troverete a brindare (“a
prosecco”) un nutrito gruppo di persone immerso nella felicità per avere vinto un infinito contenzioso legale.
Una vittoria di civiltà, lunga e sofferta.
Ma andiamo per ordine. C’era una
volta a Ostia un lungomare soprannominato “il muro”. Undici chilometri di fatto
senza spiagge libere. Lo chiamavano “il corpo di reato più lungo del mondo”. E
un bel po’ di stabilimenti abituati a fare con leggi e regolamenti il bello e
il cattivo tempo. Godendo di concessioni senza bando e di un occhio più che
tollerante da parte dell’amministrazione locale, il celebre Municipio di Ostia,
distaccamento territoriale del comune di Roma finito nella tempesta a causa
delle recenti indagini della Procura: arrestato il presidente Andrea Tassone e
coinvolti con lui un pugno di funzionari.
Due anni fa venne ottenuto il principio del bando per la gestione dei vari
lotti di spiaggia pubblica. Per il lotto 8 partecipò la Uisp, il più importante
ente di promozione sportiva nazionale, appoggiata da Libera. Vinse una
cooperativa sociale, la Roy’s. La quale però aveva presentato una dichiarazione
in cui taceva di alcuni precedenti penali non irrilevanti per il bando, come “abusiva
occupazione di area demaniale” e “resistenza a pubblico ufficiale”. Venne così
estromessa a favore della Uisp. Ricorso della Roy’s, lungaggini giudiziarie, e
scelta discutibile del Municipio (per assicurare la pulizia della spiaggia,
sostenne): visto che c’è un contenzioso in corso si riassegna la spiaggia a chi
l’ha gestita (senza bando) fino a ieri.
“E noi che dovevamo fare?”, si appassiona Gabriella Stramaccioni che ha seguito
la vicenda per Libera. “Potevamo occupare lo stabilimento? Ci siamo rivolti
all’avvocatura dello Stato e abbiamo continuato la nostra battaglia per
moralizzare questo pezzo del Comune di Roma. Perché qui i giovani
dell’antimafia sono stati in prima fila nella denuncia del clan locale, quello
dei Fasciani, da poco condannato a duecento anni di reclusione dopo un processo
che gli studenti si sono seguiti udienza per udienza mentre mai un
amministratore locale ha pensato di metterci il naso. Un clima di illegalità
continuo, un ragazzo è stato anche accoltellato dal racket della
prostituzione”.
Finché è giunta la clamorosa e definitiva vittoria in Consiglio
di Stato. Nonostante la sua influenza la cooperativa  è uscita perdente. Il Consiglio di Stato ha
anzi stabilito il principio che sia non solo lecito ma doveroso estromettere da
un bando una società che ha taciuto reati commessi proprio nella materia per la
quale concorre (concessioni demaniali). “E’ una bellissima vittoria del
diritto”, dice Marco Genovese, il mito di Falcone fin dal liceo, che per dieci
anni si è esposto con coraggio in quello che era diventato una specie di porto
franco del litorale laziale. “Pensi che ci era stato anche politicamente
consigliato di trovare un accordo con la cooperativa”.
Ora la spiaggia, riaperta con Uisp e Libera (quest’ultima promuove però solo le
attività di animazione e formazione), è a disposizione dei romani. La Uisp, che
ci ha investito 70mila euro, vuole farne il primo polo permanente
estivo-invernale romano per gli sport d’acqua: windsurf, piscina all’aperto,
vela, beach volley. “Chi viene?”, risponde ancora Gabriella, che visibilmente
non sta nella pelle per la gioia e l’orgoglio. “Vengono soprattutto famiglie. I
prezzi sono bassi, anzi ci sono state lamentele perché un lettino è a quattro
euro e un caffè sotto l’euro, troppo poco per gli standard di qua, ci è stato
detto. Abbiamo pure disseppellito le fontanelle: erano state interrate perché i
bagnanti non avessero l’acqua gratis. Tutto passa per gli scontrini, domenica
scorsa ne sono stati fatti 3mila. La capienza è di mille persone, cinquecento
lettini che non bastano mai”. Si respira la nuova stagione aperta dall’arrivo
del commissario straordinario Alfonso Sabella, mandato qui dal sindaco Ignazio Marino
con pieni poteri e funzionari di eccellenza (“tutte e tre donne”, commenta
Gabriella). Se prima c’era una pizzeria non autorizzata, un ampliamento abusivo
della superficie gestita, la scomparsa delle fontanelle, ora si è aperto un percorso
di legalità e liberazione.
“Stiamo lavorando per farne un centro attrezzato per
i disabili, per dare spettacoli la sera, offrire un luogo per la distribuzione
gratuita dei libri da restituire a fine giornata”, annuncia Gianluca Di
Girolamo, presidente della Uisp di Roma, il merito storico di avere costituito
la prima squadra calcistica di immigrati della capitale. “E già da questo
luglio partiranno dei campi estivi per ragazzi di tutta Italia”, incalza
Gabriella. “Dimenticavo: abbiamo fatto quattordici contratti dignitosi a
giovani disoccupati”. La spiaggia simbolo del luogo simbolo del malaffare sta
cambiando faccia e offre mare gratis ai cittadini romani. Chiedetelo un po’ a
loro se il lavoro dei giudici li ha danneggiati.

 

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