Pietro, l’Asterix del villaggio prealpino assediato dalla Lega

 

Il Fatto Quotidiano, 4.6.15

C’è una specie di villaggio gallico sulle Prealpi lecchesi
che resiste con orgoglio all’ondata leghista. Si chiama Esino Lario, è
arrampicato a 900 metri di altezza con incantevole vista sul ramo di Lecco e
conta 726 abitanti. Il suo Asterix è un ingegnere di Busto Arsizio ma di
antichissima famiglia esinese (“dal Quattrocento, pensi”) che ha appena vinto
le elezioni. Si chiama Pietro Pensa, e recentemente ha coordinato
urbanizzazioni, parcheggi e villaggio espositori per Expo ottenendo “il
riconoscimento cantiere qualità”. Incredibile a dirsi, tutto iniziò con
Wikipedia. Tre anni fa. Fu allora infatti che un gruppo di autori wikipediani
decise di candidare il paese a ospitare, nel 2016, il convegno mondiale della
più grande enciclopedia telematica. “La novità del progetto, l’immaginazione
unita a una concretezza ingegneristica”, racconta Pensa, hanno portato questo
paesello le cui locande promettono “pietanze appetitose e fresche camere” a
battere in finale la candidatura di Manila.

Un successo strepitoso. Che ha fatto nascere la voglia di fare insieme qualcosa
di più grande per il paese, gestito da un commissario prefettizio in assenza di
liste candidate ad amministrarlo. E’ nata così la lista dal nome poetico,
Stella Alpina. Niente partiti alle spalle, e tanto meno soldi, nemmeno un
manifesto. Solo un saggio pragmatismo e molte radici. Candidati locali o
residenti altrove ma di cui si garantiva comunque nelle biografie d’occasione
che erano “originario di Esino Lario cui è molto legato avendo partecipato in
gioventù a tante iniziative associative” o “nato a Milano da madre esinese”.
Facce di belle persone, imprenditori, negozianti, insegnanti, artigiani.
Programmi come se ne possono fare in un paese di 726 anime. Ma non banali.
Internet libero o a basso prezzo (“contatti in corso con Telecom e Eolo”),
nuova illuminazione a led (“con attenuazione di luce nelle ore notturne per
risparmio energetico”), sistemazione e riapertura del vecchio museo “dalle
serrande sempre chiuse”, per darlo alle associazioni grazie a un progetto già
presentato dalla stessa lista. Le vie di accesso da risistemare, questione
giustamente assai sentita. E poi l’idea più scandalosa di questi tempi e da
queste parti: “trasformare la presenza dei rifugiati in opportunità per il
paese con lavori socialmente a vantaggio di tutti”, anche se si esprimeva
contrarietà alla pratica “di spedire in questo piccolo paese profughi in attesa
di definizione del loro status”.

Sarà stata questa idea, sarà stata la notorietà in arrivo con il convegno
mondiale di wikipedia, fatto sta che il “villaggio” che nessuno voleva
amministrare ha subito visto nascere altre due liste. Una ritiratasi all’ultimo
momento e l’altra che è andata all’assalto della Stella Alpina: sponsorizzata
dalla Lega, neanche a dirlo. “Salvini, un senatore di cui non ricordo il nome,
il presidente della comunità montana, e Antonio Rossi, l’olimpionico di canoa e
assessore allo sport della Regione Lombardia”, si sono alternati praticamente
per tutto il mese di maggio. E come accade sempre in questi casi la polemica si
è fatta rovente. Si è sparsa la voce che stessero per essere mandati a Esino
Lario altri 60 africani in aggiunta ai 41 già ospitati. Inutilmente il
candidato sindaco della piccola lista ha chiesto alle autorità locali di
smentire ufficialmente la voce, spiegando che già così faceva fatica a
contrastare le spinte xenofobe. Il fatto è che certi terrorismi elettorali
sembrano avere un marchio di fabbrica. E sono arrivati puntuali anche stavolta.
Così un giorno si scopre con orrore che una madonnina votiva, la Madonnina del
Roncaiolo, è stata imbrattata con la stessa vernice che subito a fianco ha
tracciato la scritta blasfema: “W Islam”.
Come è finita? Che mentre l’ondata xenofoba montava in tutto il paese, qui alla
fine si è infranta contro il buon senso di questi wikipediani di genio. La
Stella Alpina ha stravinto: 61 per cento. Chissà che l’Italia di buon senso,
che preferisce il lavoro sodo alle ideologie, non possa essere rappresentata
oggi da questo ingegnere senza partito, ufficiale di complemento degli alpini e
che ricorda con orgoglio di avere “cinque figlie”. Lui alla guida di un
villaggio gallico prealpino dove il benvenuto agli ospiti si dà su insegne in
legno. “Ora”, promette questo Asterix elegante e sorridente, “si realizzerà ciò
che abbiamo progettato e faremo una splendida figura”. Vuoi vedere che si
ricomincia da Esino Lario?

 

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