La fabbrica incendiata a Sessa Aurunca. Ecco la solidarietà dai miei studenti

 

L’altra notte a Sessa Aurunca un incendio ha devastato
la Cleprin, fabbrica chimica di detersivi industriali. Fiamme altissime durate
ore. Qualche giornale ha scritto “incendio misterioso”. Noi invece sappiamo
pasolinianamente, e dunque per certo, che il fuoco è stato appiccato dalla
camorra, che ha voluto così punire il coraggio di Antonio Picascia, l’imprenditore-simbolo
che ha denunciato il clan degli Esposito rifiutandosi di assumere il fratello
del boss e che è da tempo alleato con le cooperative sorte sui beni confiscati nella
costruzione di un’economia libera dalla camorra.
Avevamo conosciuto Antonio in marzo, durante la nostra università itinerante di
Casal di Principe. Aveva parlato con passione e umiltà ai miei studenti. Che ne
erano rimasti colpiti e che subito, avuta la notizia dell’incendio, hanno
chiesto di usare questo blog per mandargli la propria solidarietà. Ecco i loro messaggi.

“Chiunque come me abbia avuto la fortuna di conoscere questo Signore non può
dimenticarne la gentilezza, il coraggio, l’amore per il proprio lavoro e per il
proprio territorio.

Chiunque come me abbia avuto la fortuna di conoscere
questo Signore, oggi non può non avere un groppo in gola, e rivolgergli un
pensiero di vicinanza e di solidarietà.
 

Forza  Antonio, ti abbraccio forte, non molliamo!” Francesco
Terragno

“Non arrendetevi perché in questo Paese siete un esempio, siete motivo di
orgoglio. L’Italia ha enorme bisogno di imprenditori come voi.” Monica
De Astis

 

 “Da quando ho conosciuto Antonio Picascia, Cleprin per
me ha significato coraggio, passione, imprenditorialità, successo. E sono
sicuro che continuerà ad essere così, perché la stoffa, quella vera, è ignifuga
e gli scarafaggi prima o poi verranno eliminati. Forza Antonio, forza Cleprin!” Hermes
Mariani
 

 

 “Antonio Picascia ci introdusse la sua storia con voce
bassa, toni umili. Un imprenditore dell’industria chimica tra le cooperative
sociali, sembrava quasi un intruso. Con gli stessi toni ci raccontò la sua
vicenda di minacce e di denunce, voleva sottolineare che non c’era stato nulla
di eroico nelle sue scelte, era stato guidato dalla necessità di proteggere la
sua impresa, il suo progetto, il suo lavoro e quello dei suoi dipendenti. Ora
tutto ciò è andato in cenere ma vorrei che, con il supporto di tutti, le idee e
i sogni possano ritrovare l’ossigeno necessario a far ripartire il progetto. Un
abbraccio, Antonio.” Giulia Norberti (Mafia? Nein 
danke! e.V. – Berlino)
 

 

 Questo sfregio non è diretto solo ad Antonio
Picascia. Questo è uno sfregio ad una terra, alla Campania, ad un movimento,
alla civiltà, all’imprenditoria, a tutta l’Italia. Solidarietà e vicinanza ad
un Uomo che ha saputo dire no e che continua a lottare ogni giorno.” Arianna
Zottarel

Le fiamme bruciano le pareti e i materiali, bruciano
gli impianti e le attrezzature, e si, bruciano anche i soldi, i sacrifici e la
fatica. Ma non bruciano la speranza, non bruciano la il coraggio, non bruciano
la dignità. Forza Antonio, forza Cleprin!” Marco Fortunato
 

 

 Voglio esprimere la mia più profonda
solidarietà ad Antonio Picascia, uomo di raro coraggio e straordinario esempio
di lotta vincente contro la criminalità organizzata. Perché questo vile
attentato alla Cleprin non scalfisca l’esempio concreto dato da Tonino: con
onestà, unione e audacia si può sconfiggere la camorra.” Nicolò
Esposito
 

 

 Un abbraccio ad Antonio, che per primo mi ha
fatto pensare il contrasto alla criminalità organizzata come questione non di
vocazione bensì di volontà personale.”
 

Arianna Bianchi

 

 Quando l’ho conosciuta, la Cleprin mi ha fatto
pensare all’ importanza di avere imprenditori onesti e capaci di resistere
anche lontano dalle aree più conosciute per le mafie. Ora penso che questa
notizia sia un disastro, e che la Cleprin meriti tutto l’aiuto possibile.” Andrea
Monti (Radio Popolare)
 

 

 "Noi non vogliamo compassione o elemosina, siamo
convinti che i nostri prodotti ecosostenibili siano i migliori sul mercato."
Così chiudesti il tuo intervento qualche mese fa a Casal di Principe, caro
Antonio. In un momento così difficile, dopo un colpo vile, c’è bisogno di tutta
la solidarietà possibile per non sentirsi soli. Sono convinto che riuscirai con
la tua determinazione a ripartire alla grande! un abbraccio”
 

Claudio Ripamonti

 

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