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Quando l’Unità era un grande giornale. E due domande al colto pubblico
Ma l’avete presa in mano la nuova “Unità”? Vi sembra il
giornale fondato da Antonio Gramsci? No, dico, mica per la linea politica.
Credo che ai tempi lo stesso Gramsci avrebbe fatto fatica a
riconoscersi in un giornale che appoggiava l’invasione d’Ungheria. Dico per il
rapporto con la realtà, per gli orizzonti in cui il giornale si specchia.
Sembra una corte, non il mondo (imperdibile alcuni giorni fa il commento di Marco
Travaglio sul racconto del nuovo direttore di un proprio viaggio al seguito
della Boschi).
Ecco, se avete una qualche venatura di nostalgia per la vecchia Unità vi
interesserà il libro appena pubblicato da Melampo: “Quando l’Unità era un
grande giornale”. Autore Ibio Paolucci, storico cronista di giudiziaria ma non solo.
Paolucci ebbe molti meriti, tra cui quello di schierare risolutamente (e non
gli fu sempre facilissimo) il giornale dalla parte delle istituzioni contro il
terrorismo. Ora ha scelto i suoi articoli e le sue interviste più significativi
dagli anni cinquanta agli anni novanta, permettendo al lettore di rivedere un mondo
ricchissimo di grandi personaggi e di grandi passioni. A sua richiesta (grazie,
grazie) gli ho scritto anche una prefazione. Non malignate, però: il titolo è
stato innocentemente deciso prima ancora che si sapesse del ritorno in edicola
della testata. A quel punto ho chiesto a Ibio: ma vuoi tenere lo stesso quel
titolo, non si rischia di sembrar polemici? Risposta: il titolo non si tocca.
Obbedito. Quando potrete andare in una delle poche librerie rimaste aperte in
Italia (chissà perché negli altri paesi le piccole non chiudono, o viviamo in tempi
diversi dagli altri, o sono diverse le civiltà…), ricordatevi del grande Ibio e
del grande giornale.
Fra l’altro mi sono reso conto che Melampo ha involontariamente ma felicemente infilato in poco più di un anno una specie di
collana d’oro della più luminosa tradizione del vecchio Pci: prima il miglior
libro su Berlinguer, ovvero il “Strada per strada, casa per casa” di Pierpaolo
Farina; poi, modestamente, la mia nuova antologia della “Questione meridionale”
di Gramsci, con sessanta pagine, mica una sverza, di introduzione; quindi il commovente
“Sulle ginocchia” di Franco La Torre, dedicato a suo padre Pio; e ora questo di
Paolucci sulla storia dell’Unità. Bene, mi compiaccio, stringo la mano a me medesimo,
a Lillo, a Jimmy e a Paoletta.
Infine due domande veloci veloci (cuore universitario…). Prima: lo sapete che
domani si chiudono le domande di iscrizione alla Summer School di settembre
(7-11) su Mafia e Sanità (materia incandescente)? I ritardatari vadano su www.sps.unimi.it. Spicciarsi, prego.
Seconda: siete andati a leggervi il primo numero della “Rivista di Studi e Ricerche
sulla Criminalità Organizzata”, prima rivista accademica sul tema nella storia
dell’università italiana? E’ gratis, pelandroni. Andate su www.riviste.unimi.it. Ci troverete tante
cose utili, ma in particolare una relazione storica di Falcone e Turone sui
livelli dei delitti di mafia, giugno 1982, poi sparita dalle citazioni. Forza
che domani è Ferragosto. Le vacanze aiutano la lettura. Presso i popoli civili,
naturalmente.
Nando
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