Ultimo libro in cottura. Genealogie e stelle al merito. E il suicidio di Marino

 

Se l’avete pensato (e so che gli amici ci hanno pensato!) ci
avete preso, oh come ci avete preso…Ebbene sì, il blog va terribilmente a
rilento per ché sono impegnato a rotta di collo nella chiusura di un libro che
devo consegnare nei prossimi giorni. Il titolo? Bellissimo, secondo me: “Passaggio
a Nord”. Per spiegare che a Nord è in corso una partita che deciderà la qualità
di questo paese. E se la stanno giocando le mafie, che l’hanno capito bene mentre
noi no. Sarà uno sviluppo delle cose dette, scritte e pensate finora, ma con
questo rovello dentro che dà un altro senso a ogni interrogativo, direi a ogni
aggettivo. Con me saranno nel libro, per un focus finale cadauno, tre virgulti-virgultine
della premiata forneria dalla Chiesa: in ordine alfabetico ecco a voi Federica
Cabras, Ilaria Meli e Roberto Nicolini.
Giorni densi per il vostro Anfitrione. Ieri a Parma, dove ero andato a
discutere degli effetti disgregatori della corruzione, è venuta a salutarmi una
signora gentile, un’ex professoressa. Mi chiamo Nadia dalla Chiesa, mi ha
detto. Stupore, sorpresa. E mi ha mostrato tutto l’albero genealogico della
famiglia, partendo da mio nonno Romano dalla Chiesa di Noceto (Parma), per
arrivare in quattro mesi di lavoro e di archivi fino al 1712. Mi sono
emozionato, vedendolo. Sapete, finiva con i miei gracchi…Lo vorrò avere, lo
chiederò, magari un giorno ci lavorerò. So che mio padre, curiosissimo delle
nostre scaturigini, giunse agli stessi anni e poi ebbe sentore di ulteriori
antenati genovesi di origine spagnola…
Lunedì sera presenterò “Anime nere” film bellissimo sulla ‘ndrangheta in
università, aula magna, ore 20. E un po’ più tardi riceverò al teatro Dal
Verme, ve lo dico o non ve lo dico?, massì lo dico, la “Stella al merito
sociale” conferita dall’associazione “Cultura e solidarietà”. Nulla so della
motivazione, onestamente. E sono pure curioso. So però che sarò con persone che
mi garbano: Federico Cafiero de Raho, Milena Gabanelli, Luigi Pagano…
Hanno fatto fuori Marino. Ho tifato per lui sapendo le ragioni vere per cui
puntavano a sbatterlo fuori del Campidoglio. Ma devo dire che il ragazzo era diventato
proprio indifendibile. Una specie di suicidio in pubblico, incomprensibile.
Fiat voluntas tua, Ignazio. Non credo che finirà particolarmente bene, a meno
che non si tiri fuori una bella persona (ovvero pulita, capace, indipendente).
Ma è difficile. Incombe sulla sinistra la maledizione del 40 per cento, che più
lutti le addurrà di quanto avrebbe potuto un risicato 32. E con questa preziosità
omerica vi saluto e mi ributto sul mio Passaggio. Buona domenica di cuore,
amici miei.

 

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