Antonio, il giovane libraio che raddoppia e sfida tutti

 

Il Fatto Quotidiano, 14.11.15

E allora provateci. Prendetelo voi un libraio indipendente e
mettetelo di fronte al più antico dilemma lasciatoci dalla storia della
televisione. Chiedetegli se oggi, con l’aria che tira, lascia o raddoppia. Il
più avventuroso vi dirà che non molla, che resiste. E voi lo applaudirete. Ma
per trovare qualcuno che vi risponda “raddoppio” dovete venire fino a
Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. E scoprirete che questa mosca
bianca della cultura è un ragazzo di 26 anni, Antonio di Summa, figlio d’arte,
gestore della Libreria Francavillese. Sua madre Marilena e suo padre Giacomo la
fondarono nel 1978 con altri tre soci. Era una libreria scolastica, perché
nella provincia meridionale, dove si legge poco pochissimo, era assodato che il
genere bastasse a vivere decorosamente.
“Ma oggi non basta più per campare”,
avverte Antonio, consapevole di giocarsi nella sua città una sfida esemplare.
“Circa tre anni fa si liberò il negozio accanto. Vendeva bomboniere. Lo
prendemmo in affitto, era proprio un locale gemello del nostro e la libreria
raddoppiò”. Una botta di ardimento, mentre le librerie chiudevano a raffica in
tutta Italia: su corso Garibaldi, vicino alla piazza centrale della città,
chiesa, municipio e Castello Imperiali, gloriosa architettura del Quattrocento.

Antonio non ha corporatura di battaglia e nemmeno piglio di anticonformista.
Soppesa ogni parola. Ma per capire che abbia coraggio e genio lo capisci in
dieci minuti. “Certo, un po’ mi pesa questa responsabilità, e anche se è una
libreria storica so cosa mi aspetta. Sogno di farne un luogo di cultura non
solo per Francavilla ma per un intero territorio, perché qui sono tanti i paesi
senza librerie indipendenti. Vorrei essere punto di riferimento per Ceglie
Messapica come per San Vito dei Normanni, per Oria come per Sava. Presentare
libri che si è fieri di avere nella propria vetrina. Vuol sapere se ce ne sono
ora le condizioni? No. Andranno costruite, facendo un passo alla volta. Facendo
crescere intorno alla libreria una grande comunità di lettori”. Spiega Antonio:
“Diciamo che al momento in libreria ci sono due appuntamenti fissi: il gruppo
di lettura, che non ha limiti di età e si autogestisce, decidendo democraticamente
che libro leggere di volta in volta, ogni mercoledì alle sette di sera; e
“L’isola ritrovata – letture e laboratori per bambini”, ogni giovedì alle
16.30, con attività dedicate alternativamente alle fasce d’età 3-6 e 7-10 anni,
in collaborazione con una associazione culturale di Francavilla, ‘Le radici e
le ali – arciragazzi’. Cerchiamo di presentare almeno un libro al mese,
gestendo la presentazione come una specie di talk show e intervallando la
discussione con la visione di video o l’ascolto di brani musicali in
tema.” 

Il giovane imprenditore
controcorrente sta allestendo un progetto di offerta originale. L’editoria
scolastica, e ci mancherebbe che ci rinunciasse. Ma vuole roba di qualità, va a
pescare tra i giovani autori e le traduzioni della grande narrativa americana.
“In vetrina in questi giorni ho i testi di una collana della Sur, una costola
della Minimum Fax, solo libri di letteratura sudamericana. E poi “Via crucis”
di Nuzzi, “La repubblica dell’immaginazione”, un bel libro di Adelphi.” Bisogna
fermarlo, si capisce che ha un intero pianeta nella mente. “Intendiamoci, io
lotto con il fantasma del fallimento. Perché se tutt’intorno mancano le
librerie, qui a Francavilla ce ne sono altre due che hanno aperto di recente,
tutte e due in franchising. Hanno dietro risorse che io neanche mi sogno. A
loro non fanno pagare i libri invenduti, io invece devo pagarli, ed entro tre
mesi. Loro però non scelgono i libri che offrono, glieli mandano e li
espongono. Io punto sulla bellezza dei libri anche e soprattutto di quelli che
non vanno in televisione. Punto sul genere dei libri illustrati, ce ne sono due
bellissimi ora, “La variazioni D’Orsay”, splendido fumetto, e “Incendi estivi”,
graphic novel di Giulia Sagramola. Insomma do spazio a una nuova editoria di
qualità, con un occhio particolare a quella per bambini e ragazzi.  Voglio
allearmi con chi fa ricerca in campo editoriale, tenere insieme commercio e
cultura. E voglio interpretare a fondo il doppio ruolo di agenzia sociale e
spazio aperto alla comunità che ogni libreria indipendente ha il dovere di
svolgere”. Proprio così: dice “il dovere”. Chi ama i libri e i giovani che
sanno sfidare i tempi, chi chiede leggi per l’imprenditoria giovanile del Sud,
si faccia affascinare da questa impresa. E le dia una mano.

 

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