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Cinque centimetri d’aria. Al Piccolo per non dimenticare
Che cosa c’è di più dimenticato in Lombardia (e non solo) della terribile stagione dei sequestri di persona? Di quegli ostaggi, erano gli anni settanta, tenuti per mesi sotto terra e spesso ritrovati uccisi e fatti a pezzi, ragazzi compresi, magari dopo il pagamento del riscatto? Si deve ai miei laureati e studenti se ora questa stagione è stata riportata alla memoria. In uno spettacolo al Piccolo Teatro di Milano, con testi che nascono da loro e la regia di Marco Rampoldi (e la mano raffinata di Paola Ornati). Bellissimo, coinvolgente, emozionante il monologo di Cristina Mazzotti, rapita a diciotto anni e ritrovata in una discarica vicino Novara. 1975, quarant’anni fa. Bastava vedere allora per capire. Sapere condividere le sofferenze atroci altrui per non trovarsi oggi invasi dai clan, tutti insieme.
Lo spettacolo finisce oggi pomeriggio (alle 17, sì, l’orario non è il massimo), ha già fatto tre repliche aggiuntive, dato il successo di pubblico. Vi assicuro che ne vale la pena. L’attrice, Lucia Marinsalta, è strepitosa. E siccome si tratta di un monologo e ha una scenografia semplice dovrebbe essere possibile ospitarlo senza sostenere spese pazzesche. Poi ci saranno altre novità. Da dopo Natale a maggio. E vi aggiornerò puntualmente. Ora vi saluto ancora compiaciuto, quasi incredulo, per il mio rientro su questi schermi…
Nando
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