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“Tutti gli uomini del Generale”: dal vostro cronista
Scusate, ma tra cieli lattiginosi e ritorni di fiamma sul
mio “Passaggio a Nord”, che correggo in questi giorni in bozze, mi sono accorto
di avervi lasciato senza notizie sull’incontro prenatalizio tenuto al teatro
Parenti su “Tutti gli uomini del Generale”. Ragazzi, un incontro bellissimo e
con centinaia di persone, alla faccia del 21 dicembre data proibita. Un
incontro che ha restituito atmosfere e verità. Era ora, ripeto. Belle le
testimonianze di chi è venuto da lontano e ha raccontato. E ancora di più mi
sono persuaso della deprimente pochezza di tanta produzione giornalistica e
saggistica. Alla ricerca ossessiva di misteri inesistenti e pigramente
ignorante dei segreti veri. Che sono tanti e vengono ora snocciolati con
tranquillità. Così è venuto fuori che il
famoso Frate Mitra infiltrato nelle Brigate Rosse era stato scelto vendendo una
copertina che gli aveva dedicato il settimanale “Candido” (ricordate? destra purissima).
E che l’infiltrazione riuscì tanto bene che l’infiltrato venne nominato dai
terroristi responsabile della controinfiltrazione! E che per questo ricevette
lui la telefonata con la quale si avvertiva che il giorno dopo sarebbero stati
catturati Curcio e Franceschini, informazione frutto di una spiata dal
Ministero dell’Interno e che non potè essere sfruttata dai brigatisti a causa dell’assenza dei telefonini. Vi pare che
qualcuno il giorno dopo questa testimonianza abbia chiesto: ma scusate, chi c’era
al ministero? Ma allora erano protetti da dentro il ministero? Nisba. Altro
segreto, sempre per fare qualche esempio: ma voi lo sapevate che i terroristi
che cercavano rifugio in Francia si fecero affittare lì negli anni ottanta un
appartamento proprio dai Carabinieri che così li sorvegliarono ottimamente?
A volte uno pensa che queste cose non si dicano per non rovinare la reputazione
dei brigatisti. Che devono essere visti anche come uomini e donne sanguinari,
ma della cui comicità involontaria non si può parlare, se no che ne è delle
dotte e cosmiche dietrologie? Poi naturalmente ci sono le cose drammatiche. Mi
ha detto un anziano partigiano genovese che ha sentito tutto il dibattito una
notte su Radio Radicale (dunque si può cercare lì) e che è rimasto di sasso.
Confermo: è un libro da leggere, e che ha colpito molti miei compagni di
movimento degli anni settanta.
Sul prossimo post vi dirò poi perché a Milano ho deciso di sostenere Francesca
Balzani… Forza che da domani si riprende a lavorare in pubblico…
Nando
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