Ivano, il Davide che ha vinto seminando libri per la Brianza

Ivano tra i libri

Ivano tra i suoi libri

Il Fatto Quotidiano, 16. 4. 2016

Qui si canterà la battaglia a distanza tra i due Ivani. Uno nelle vesti di Golia, cognome Perego. L’altro nelle vesti di Davide, cognome Gobbato. Teatro: Cassago Brianza, provincia di Lecco. Il primo dei duellanti sembrava votato a trionfare. Una delle ditte di costruzioni più importanti della Lombardia, lavori stradali anche in Piemonte, un matrimonio di capitali con la ‘ndrangheta, e camion in quantità industriali. Perfino la squadra di calcio locale, si era comprato. Entusiasmo popolare all’annuncio di un nuovo stadio. Poi il castello di carte (truccate) è crollato con ignominia. E a distanza è venuto fuori l’altro Ivano. Camminatore modesto. Niente aria da ganassa, niente Ferrrari gialla. Ma un’aria placida e tenace da prete di strada, di quelli che qua nascono volentieri. Che fa una cosa singolare e a suo modo meravigliosa in questo paese. Divora libri e li fa leggere agli altri. Senza essere né un autore né un libraio e nemmeno un insegnante. Un amore gratuito. Dice che chiudono le librerie e che i libri sono reperti di archeologia? Ecco, lui di libri vivrebbe. Anzi, vi giura con candore che “non c’è cosa più bella che andare a discorrere di libri”. Insomma, è una di quelle classiche, e per fortuna molte, figure di intellettuali di provincia che nutrono la cultura nazionale senza ricevere appannaggi culturali e artistici. Linfa vitale per un Paese come il nostro. E per Cassago. Ivano-Davide ha le sue radici in questo paese di 4mila anime. Sorride con ironia: “E che dobbiamo farci? Qui il personaggio più noto è l’altro Ivano, il Perego. Imbarazzante. Perché il paese confinante, Renate, può sventolare il cardinale Tettamanzi e Gherardo Colombo. Nella sfida tra celebrità perdiamo di brutto. Però abbiamo una bellissima gioventù.”

Già, Ivano-Davide la gioventù della zona la conosce bene. Perché è da anni che getta con impagabile modestia i suoi semi. Ha fatto prima una breve esperienza di consigliere comunale, gli è piaciuta, ma i libri sono un’altra cosa. Ora fa il presidente del comitato della biblioteca di Cassago. “No, non siamo noi a decidere i libri da comprare, noi abbiamo un altro compito: dare vivacità culturale al paese. Organizziamo eventi, facciamo un concorso letterario ogni anno, lezioni di storia dell’arte, facciamo presentazioni di libri. Per smuovere la gente dalle case, fare incontrare i nostri concittadini con persone che hanno qualcosa da dire. Intendiamoci, la media è tra venti e cinquanta persone, però si crea un sostrato che nella vita pubblica si sente”. Tiene la voce bassa, Ivano. A 42 anni ancora non dismette la modestia imparata da un nonno saggio e generoso, al quale ha dedicato un incantevole racconto, “Fumo di quercia”, scritto in un italiano tondo e delicato.
Poi spiega. “Ma certo che no! Mica mi limito agli eventi che promuoviamo con la biblioteca in consiglio comunale. Cassago è piccola. Qui intorno ci sono un sacco di comuni in cui andare. Per questo io giro, vado nei paesi vicini. Facciamo gruppi di lettura, presentiamo “Il giovane Holden”, “Il piccolo principe”, “Furore”, “Le memorie di Adriano”.” L’elenco dei libri si allunga, spunta “Il cielo diviso” di Christa Wolf, forse il suo preferito. E io trovo bellissimo che, come sospinto da una spontanea missione, qualcuno faccia lievitare la cultura civile nella patria delle fabbrichette (ma anche delle due “bullonerie” più grandi d’Italia). Di uno così, alla fine, vorresti avere una figurina-ricordo.

“Non facciamo grandi cose. Però mi creda, è davvero la cosa più bella che ti possa capitare di fare. Ed è un cammino che non si ferma, ora parliamo di libri anche all’università della terza età a Merate. Che vuol farci, piccole cose crescono…”. Osserva compiaciuto nella sala piena i giovani di “Frecciarossa”, una associazione di Cassago zeppa di ventenni e che mescola studenti e meccanici, ricercatori e collaudatori, una carica di allegria e di voglia di cultura contagiosa. Li guarda con occhio intenerito e anche orgoglioso, come a dire “altro che Perego”. Alla fine mostra sotto la luna il luogo in cui la antica villa e torre viscontea venne tirata giù a colpi di dinamite in piena notte, così che l’amministrazione degli anni sessanta si ritrovò prodigiosamente libera di lottizzare il parco in cui sorgeva.
Lunedì Ivano il vincitore tornerà al suo lavoro. Si porterà un libro per leggerlo in treno o nella pausa in ufficio, come fa da vent’anni. A questo punto vi sarà venuta la curiosità di sapere che mestiere faccia. Il funzionario di partito, per servirvi. E non ditemi che il mondo non riserva sorprese.

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1 commento

  1. Sergio Giussani

    Buonasera Professore. Apprezzo e condivido la Sua analisi sul nostro IvanoDavide ma, quotidianamente e mio malgrado, so che tutti continuano in loco ad assistere anche ad un altro film, un bruttissimo film, ma se ne guardano bene dal parlarne. Paura e menefreghismo la fanno ancora da padroni.
    Ho presenziato volentieri alle due serate di Aprile svoltesi nella sala consiliare del Municipio di Cassago Brianza (opera omnia delle Amministrazioni Comunali Cassaghesi -qui la continuità politica è di casa da decenni e viene sempre ben sbandierata in ogni campagna elettorale- costata oltre circa 6 milioni di euro in un paese di sole 4500 anime) dedicate alla storia e all’attualità della malavita organizzata.
    Sono il “giovanotto” che ha rotto il ghiaccio nel rivolgerLe domande, ho un modestissimo passato da Ausiliario nell’Arma e provengo da una Famiglia fortunatamente sana, ove Genitori e parenti sono stati sempre esemplari, che mi ha insegnato a non soffrire mai di timori reverenziali. Dal 2012 ad oggi ho dovuto superare gravi problemi di salute e queste sono finalmente le mie prime settimane paziente quasi guarito. Rarissime sono state le mie apparizioni nella vita pubblica cassaghese e in quel paio di circostanze a cui ho presenziato a dei Consigli Comunali intorno a me c’erano meno di 5 persone.
    Cassago è un paese noto alle cronache quasi esclusivamente per le malefatte di pochi disgraziati: malefatte che nascono da molto lontano nel tempo e che sono state e continuano ad esser tollerate con cecità, ignoranza, incoscienza, arroganza e immobilismo da parte della Pubblica Amministrazione a tutti i livelli. Cassago, ancora oggi, soffre e sopporta un clima tanto pesante quanto omertoso e surreale. Alla serata in cui Lei ci ha trasmesso preziosissime nozioni le assenze erano davvero sconcertanti: NON hanno partecipato -chiediamoci il perché- il Consiglio Comunale al completo, gli ex Sindaci del paese, i negozianti del paese, i principali imprenditori della zona e tanti altri Cittadini che avrebbero forse potuto e sicuramente dovuto. Alla prima serata eravamo in poco meno di 60, alla seconda in poco meno di 80: ben venga il segno più ma nessun quotidiano nazionale o locale ha dato il corretto risalto, anche nelle edizioni dei giorni successivi, a degli eventi così significativi. Vivo qui dalla nascita e, mi creda, dei circa 80 presenti ne conoscevo meno di dieci.
    Nel ringraziarLa sentitamente per “averci provato” Le chiedo una cortesia: per favore, venga a trovarci più spesso e ci dia una mano a far sì che Cassago possa ritrovare la sua anima più genuina, onesta e sincera.
    Con stima e riconoscenza,
    Sergio.

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