In difesa della giustizia minorile

Ospito volentieri questo intervento dell’Avv. Laura De Rui contro la soppressione del Tribunale dei Minori. La  sua battaglia mi sembra sacrosanta

Il nostro paese possiede un modello di giustizia minorile invidiato dal mondo.

Succede però che presto il nostro prezioso sistema, cui si stanno adeguando altri paesi europei, prima di tutti la Francia, sarà annullato grazie ad un disegno di legge delega, votato il 10 marzo 2016 alla Camera, con il quale è stata approvata la riforma del processo civile voluta dal Ministro della Giustizia Orlando che prevede la soppressione del Tribunale per i Minorenni e della Procura per i Minorenni. Una riforma a costo zero che presto approderà in Senato.

Il Tribunale sarà sostituito con sezioni specializzate create presso i Tribunali ordinari a livello Distrettuale e Circondariale ( i primi sono i grandi Tribunali come Milano, Roma, Torino, i secondi sono i piccoli Tribunali locali con organici che non potranno mai avere sezioni o anche solo giudici che si occupino unicamente di minorenni ) che si occuperanno di giustizia minorile, della famiglia e della persona. 


La Procura, oggi altamente specializzata, da organo autonomo  diventerà gruppo specialistico della Procura ordinaria. Con perdita completa di autonomia organizzativa e di specializzazione esclusiva sia perché l’organico (magistrati, personale, polizia giudiziaria) sarà lasciato alla discrezionalità del capo dell’ufficio ordinario, sia perché la non esclusività delle funzioni si tradurrà nell’impegno dei magistrati anche nello svolgimento dei turni ordinari (cioè in materie diverse dal minorile).

Il fine proclamato dalla riforma sta nell’efficienza e razionalizzazione della giustizia in tema di impresa, mercato, famiglia .. e giustizia minorile. Il risultato sarà la perdita progressiva della specializzazione esclusiva necessaria per tutti i magistrati, giudicanti e requirenti, o quantomeno la disomogeneità di livello di specializzazione tra Tribunali distrettuali e circondariali, lo spezzettamento e la sovrapposizione delle competenze, la perdita nei fatti della cultura giuridica che la giustizia minorile ha creato nel tempo rispettosa della centralità dei diritti dei minorenni.

Con grave danno non solo per questi ultimi, ma per l’intera società che perderà così anche i riflessi sociali del lavoro dei giudici minorili di prevenzione del disagio e tutela dei piccoli e dei giovani, nonché di rieducazione degli stessi quando commettano dei reati. La riforma infatti rischia di consegnare i giovani rei ad una giustizia che potrà trattarli come adulti da punire e non, come oggi  accade, persone in formazione da aiutare nel percorso di crescita anche attraverso una competente gestione della rete di tutela costituita dai Servizi territoriali di cura e prevenzione. 

Tutte le realtà che si occupano in qualsiasi modo di tutela dell’infanzia, nonché l’Unione delle Camere minorili, l’Unione nazionale dei magistrati per la famiglia, gli Ordini degli Assistenti Sociali e degli psicologi e molti altri soggetti sono fortemente contrari all’approvazione della riforma che verrebbe a produrre un sistema dove l’attenzione alla peculiarità e delicatezza della materia che riguarda bambini e adolescenti rischia di scomparire. Questo in violazione, peraltro, di tutta la legislazione sovranazionale che richiede di potenziare l’attenzione e la tutela dei loro diritti.


L’opinione pubblica è per lo più ignara di quanto sta accadendo e del pericolo di arretramento civile e culturale che la riforma rischia di produrre. I media non ne hanno parlato, salvo qualche eccezione.

E’ stata promossa una petizione in rete su 

che ha raccolto ad oggi più di 16 mila firme da inviare ai Senatori che si troveranno a decidere se approvare il Disegno di legge in questione. Si chiede loro di far si che il tema della Giustizia minorile venga stralciato e trattato separatamente e la riforma, necessaria per migliorare l’attuale stato di cose, possa essere gestita con l’attenzione e competenza che merita e possa basarsi su un pensiero che metta in primo piano la tutela dei bambini e adolescenti in qualsiasi modo coinvolti in vicende giudiziarie ( separazioni, divorzi, adozioni, maltrattamenti familiari..). Tra i primi firmatari  Gherardo Colombo, Nando Dalla Chiesa e Giuliano Pisapia .

La petizione necessita di ulteriori sottoscrizioni che ci auguriamo possano moltiplicarsi, risvegliando così anche l’attenzione dei media.
(l’immagine è del film “Mery per sempre” di Marco Risi, tratto dall’omonimo libro di Aurelio Grimaldi sul carcere minorile di Palermo “Malaspina”))

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