Milano, i duri e puri con il cuore in mano. Sia fatta per loro una festa del ringraziamento
Ed eccoci qui con i numeri crudi. A Milano Sala è diventato sindaco grazie ai “duri e puri” che non lo volevano. Senza i loro voti il centrodestra ha vinto nei municipi: ne ha presi cinque su nove, non ne aveva nessuno. Con i loro voti il centrodestra è stato sconfitto a Palazzo Marino. Elementare. Penso agli insulti che si sono ingoiati per mesi e mesi questi cittadini, colpevoli di volersi fare rappresentare da qualcuno che avesse un po’ a che fare con la storia della sinistra milanese o almeno dell’impegno progressista cittadino; e che avesse un po’ meno a che fare con i costruttori. Per loro, mescolanza di culture e di ideali, è stata spremuta all’inverosimile, appunto, la formula dei “duri e puri”, ed è stata coniata quella autentica minchioneria intellettuale (ormai mi è scappata) della “sinistra-sinistra”. Erano complici di Salvini, spalancatori di frontiere ai nazisti alle porte, fascisti come quelli che dicono “no” al referendum. E altre squisitezze consimili.
Poi questi orrifici “duri e puri” hanno visto che cosa stava succedendo. I geni dell’establishment piddino e non solo stavano consegnando, loro sì, Milano alla destra. Avevano pensato, da Roma in giù, che agli elettori si dessero ordini, che non ci sarebbe stata l’astensione più alta di sempre. Così, invece di rivalersi di mesi di insulti e terrorismo psicologico, i duri e puri hanno pensato ai bambini rom sradicati dalla scuola per via degli sgomberi simbolici. Hanno pensato al ritorno delle polemiche pazzesche contro l’antimafia e a certi figuri tra ‘ndrangheta e politica che potevano diventare assessori. Hanno rivisto la sala del consiglio di zona negata per celebrare il 25 aprile. E senza proclami, agendo quasi sottovoce, hanno deciso di salvare quel che era giusto salvare di Milano. Hanno rimediato all’imperizia e alla sbruffoneria di chi pensava di prendere, senza di loro, il 65 per cento o anche di più e invece stava andando a fondo. Pensando al bambino rom, all’antimafia ecc. hanno permesso ai registi del suicidio annunciato di comparire sorridenti e vincitori in favor di telecamere la sera di domenica.
Di più. Non hanno chiesto nulla, nemmeno uno sgabello; hanno pure rifiutato l’apparentamento, legittimamente realizzato dai radicali, che avrebbe dato loro un consigliere comunale in più. In realtà questi duri e puri hanno dimostrato di essere dei grandi teneroni. Di avere il “cuore in mano” dei milanesi. E voi non gliela volete dedicare una festa?
Francesca Santoro
io grazie l’ho già detto, e posso pure ripeterlo.Ma penso che votare sala già al primo turno ci avrebbe fatto arrivare al ballottaggio in condizioni migliori e senza l’acqua alla gola. Dopodichè è legittimo tutto, sia chiaro, e al primo turno si sceglie il candidato più vicino fra tanti.Ma si è corso un rischio, non sapendo i 5 stelle che avrebbero fatto (e hanno fatto tutt’altro rispetto ad altre città,evidentemente, ma non lo potevamo sapere).Spero e credo che Sala si renda ben conto che hanno investito su di lui persone che non lo avevano come prima scelta (io stessa non appoggiavo lui alle primarie), che molti hanno scelto “il male minore” e anche a loro dovrà rendere conto del suo operato.Forse, soprattutto a loro.Oltre che ad una città intera che lo scatto in avanti lo ha fatto, ma lasciando indietro cose che ora non possono più aspettare.
Carlo Laiso
Sala si è già espresso e forse conveniva ascoltarlo : “”io nn sn Pisapia”” e “”nn possono esserci 2 Papi. Lasciatemi lavorare””. Più chiaro di così.
Mario Uccella
Speriamo non abbiano a pentirsene, Nando.
Arturo Gross
Io penso che se Sala avesse voluto i voti avrebbe dovuto agire diversamente !! E parlo di politica !!!
Patrizia Cordini
Evidentemente i 5 stelle non avevano Milano come obiettivo altrimenti avrebbero trovato qualcuno di più adatto. Comunque concordo con la Sua analisi. Mi spiace solo che si ricomincerà a deturpare la città e, visto lo slogan, le periferie con il cemento!!! (vedi vie d’acqua)
Carlo Laiso
Milano è l’Italia che sarà : centrodestra, centrosinistra, Grilli 10%
Ivano Tajetti
Grazie Nando..!
Lela Dall'acqua
Per chi c’insultava prima, restiamo gli infami a cui addebitare la perdita di 5 consigli di zona. Resto però del parere che al primo turno si vota per chi più ci somiglia e al secondo contro chi ci è ostile (cit.)
Chiara Corti
Per chi come me lavora nella scuola pubblica i consigli di zona sono fondamentali, al primo turno c’erano due schede, si poteva anche prenderne una sola! non appoggiare Sala mi sembra molto diverso dal non riconoscere il lavoro fatto negli anni precedenti. Il problema purtroppo non sarà non esporre una bandiera ma i progetti su dispersione scolastica, integrazione dei disabili, educazione alla legalità nelle scuole…
Il nuovo consiglio della mia zona non mi ‘somigliano’ proprio!!!
Pierpaolo Farina
Ma l’insensata legge elettorale dei Municipi, che assegna il premio di maggioranza a chi supera almeno il 40% dei voti (anziché il 50% + 1), chi l’ha votata? Se ci fosse stata una legge normale, al ballottaggio il centrosinistra molto probabilmente avrebbe lasciato alla destra solo 2 municipi. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Marisa Randazzo
Condivido alla lettera la sua analisi!
Chiara Corti
Piangeremo di sicuro, e chi è già in difficoltà, ancora di più….forse viviamo due quotidianità diverse
Carlo Laiso
…e parliamo di duri e puri svezzati che si sn aggiunti ai duri e puri grillini (nn svezzati, anzi allo sbaraglio. Senza linea).
Sonia Guidazzi
il rigore e’ nostro – in tutti i sensi
Lina Merlo
scusate ma l’antidoto quale sarebbe stato???!!!!
Roberto Zais
Direi: onesto ed elementare, Dalla Chiesa.