Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
La strage di Nizza. “Siete lo stesso coinvolti”….
La strage di Nizza. La gente di Francia in festa per il 14 luglio. La festa delle libertà occidentali. Si dice dunque che i terroristi colpiscono simbolicamente. Io credo che colpiscano anche simbolicamente. Ma spesso colpiscono a caso, semplicemente perché ci sono esseri innocenti riuniti, di cui si può fare mattanza. Una piazza, un concerto, un lungomare, una spiaggia, un mercato, un aeroporto. Poi i significati rischiamo di trovarli noi. Io stesso dopo Dacca mi ero chiesto se per caso la natura occidentale o addirittura “italiana” del ristorante prescelto per il macello potesse avere una qualche relazione con la nostra presenza nel commercio di prodotti tessili che impiegano bambini e donne a salari di fame. Poi mi sono detto che stavo sbagliando strada. E si sbaglia strada pure a cercare gli assassini solo tra gli emarginati. Perché come sempre ci sono tra loro anche i figli di benestanti che hanno studiato molto, e che ti fanno pensare che in certe circostanze lo studio è non solo inutile, ma perfino una sciagura.
Il guaio è che i nodi vengono davvero sempre al pettine. Dall’invasione sovietica dell’Afghanistan alle guerre di quel genio di Bush jr, dalla solitudine dei curdi alle ambiguità arabe. E agli odi coccolati e allevati nelle metropoli europee. O a un multiculturalismo imbelle verso i predicatori di fanatismo. Tutto (o quasi tutto) si spiega con ciò che si è fatto pensando che la storia non presenti i conti. Ma la storia, generosa di fortune con i pazzi, non è mai generosa con i popoli o con le nazioni, ai quali anzi fa pagare tutto. Farà pagare anche le nazioni che oggi danno riparo o benevolenza ai terroristi. Non sappiamo come, ma accadrà, purtroppo colpendo sempre i più deboli.
Oggi però non è il momento delle riflessioni storiche. E’ il momento delle intelligence dei paesi, è il momento della politica, che anche quando è fatta da avventurieri in questi casi sa riscattarsi. Ora le polizie d’Europa e d’America dimostrino che sono pagate per difendere i loro paesi dai nemici più sanguinari. Nessuno immagini più che se è successo già una volta ora toccherà a un altro. Nessuno abbassi la guardia una settimana dopo l’ultimo attentato. Purtroppo ci siamo dentro tutti, e non sarà una storia breve. “Siete lo stesso coinvolti”, cantava De André…
Nando
Next ArticleTutti da Leonardo, lo scienziato poeta dell'anticorruzione