Giovani calabresi crescono. L’olivarello di Palmi

Ricordate Claudio Campesi, il mio laureato calabrese con tesi su Peppino Valarioti, il segretario comunista di Rosarno ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1980? Ecco, guardate come le storie vanno avanti. Mi racconta Claudio che gli ha scritto Carmela Ferro, la fidanzata di Valarioti al tempo dell’ omicidio. E ne è felice. Carmela Ferro è venuta a sapere attraverso questo blog dell’esistenza della tesi, lo ha cercato e gli ha chiesto di potere leggere la tesi. Mi ha scritto Claudio: “È stato bellissimo, si leggeva nelle sue parole proprio una sorta di ringraziamento per aver fatto rivivere il suo ‘Peppe’. In questi giorni andro’ a trovarla.  Ho fatto una promessa a me stesso, cercherò sempre di raccontare tutto ciò che di buono anima questa terra e di denunciare lo schifo che la degrada.”
Bene, l’incontro c’è stato, e credo sia stato anche emozionante per tutti e due. Claudio dice che Carmela è “una donna incredibile, forte e fragile allo stesso tempo. La frase più bella che mi porterò dietro, e che voglio onorare impegnandomi nel quotidiano, è stata ‘ È una gioia immensa per me vedere che esistono ancora giovani che vogliono cambiare e che mi dimostrano che Peppe non è morto invano’ “.
Claudio oggi si sta sperimentando come giornalista in un importante quotidiano. Però dice che “sta maturando sempre più forte l’ idea di invertire quella tendenza che vede tutti noi calabresi emigrare al Nord, mi piacerebbe (quantomeno provare a) scendere giù per un periodo e provare a scrivere da qua. C’ è tanto da raccontare e da scoprire. Le basti pensare che tra gli arrestati della maxi operazione…….., figura tale………..che fino alla sera prima dell’arresto si trovava allo stesso bar in cui alcuni miei amici prendavano una birretta. Questa è, secondo me, la rappresentazione plastica delle storture che animano questa bella terra, dove brava gente (i piu’) e’ ‘ndranghetisti vivono gli uni ad un passo dagli altri.” Ed ecco che Claudio consegna il senso del suo progetto. “L’ immagine più bella che per me rappresenta la Calabria e ne offre in qualche modo una metafora è rappresentata da un piccolo miracolo della natura. Le ho messo un’ immagine in allegato che raffigura l’ olivarello di Palmi (in foto). Ecco che lo scoglio si fa emblema della Calabria, con le sue asprezze e le sue tortuosita’ che paiono insormontabili. Eppure, anche qui, è riuscito a crescere, contro qualsiasi previsione, ”U livaredu”, che si erge maestoso regalando un’ immagine poetica.” Ecco, poetico è l’aggettivo giusto per tutto questo. Buona domenica a tutti i calabresi che si riconoscono in Claudio.

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