Meglio Nulla che Bianca. Brutta aria per i Berlinguer

Dunque è arrivata la notizia della sostituzione di Bianca Berlinguer alla direzione del TG3. Intendiamoci, nessuno è intoccabile in virtù del cognome. Ma Bianca Berlinguer, oltre ad avere il cognome, è brava, e anche molto. Se oggi la vogliono sostituire alla chetichella la ragione è semplice: non garantisce un Tiggì tappetino in vista del referendum, che in ogni caso, continuo a dirlo, Renzi perderà lo stesso. Anzi, più sarà chiara la cultura autoritaria alla radice del referendum (e di tutto il disegno di potere con cui si è pensato di privatizzare la Repubblica) più sarà facile sconfiggere la grancassa della propaganda. Il fatto è che si era cercato di arruolare tra i sì anche Enrico Berlinguer, prendendone una frase a capocchia e infischiandosi sia del contesto sia delle altre centinaia di frasi dette sulla Costituzione dal leader comunista. Il quale, poverino, già non gode di buona fama tra i nuovi (in senso anagrafico) dirigenti del Pd, che ne fanno un orsacchiotto retorico utile a rassicurare i militanti ingenui. Figurarsi se poi la figlia gettasse il prestigio del suo nome nella difesa non del Senato (il quale resterà) ma dello spirito della Costituzione… Meglio non averla, né in video né in regia. Detto in linguaggio elettorale, meglio nulla che Bianca.

P.S. Non c’entra niente con il titolo, ma ieri mi sono quasi commosso parlando con l’avvocato Alessandra Ballerini, ingiustamente accusata di visitare solo i centri di prima accoglienza che funzionano peggio (ma poi, dove dovrebbe andare un avvocato se non a difendere i diritti?). A un certo punto mi ha detto con naturalezza che passa due ore al giorno a parlare “con la mamma di Giulio”. Ecco, “Giulio” è Regeni; con quello che è accaduto ce ne siamo quasi dimenticati. Per fortuna c’è chi non si risparmia, anche per noi.

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