Luna che dall’alto conquista
Villaggio calabrese sullo Jonio. Sono qui per qualche giorno. Può essere l’inferno o il paradiso, dipende. Ieri sera era il paradiso, non c’è dubbio. Quanto fosse grande e luminosa la luna quasi piena lo avrete visto in molti. Quanto fosse capace di splendere in solitudine sul mare, facendolo suo, trasformandolo in suo prolungamento, questo credo che lo abbiamo visto in pochi. Bisognava essere sul mare, stare immersi nel senso di immensità che si sprigiona da queste alchimie della natura, per potere cogliere la forza conquistatrice della luna. Circondata, almeno qui sullo Jonio, da una stupenda batteria di nuvole: orlate, colorate, grassocce ma armoniose nelle rifiniture e nelle volute, che davano spazio alle stelle ma un po’ gliene rubavano, per poi restituire in forma di magia la refurtiva. Quando mi trovo davanti a questi spettacoli mi viene sempre voglia di rientrare in casa o dove ho rifugio e di leggere qualcosa che mi faccia pensare.
Così ho letto un numero dei “Quaderni di Sociologia” del 1973. Bellissimo, dedicato a un grande sociologo, anzi, uno dei massimi fondatori della sociologia italiana, Angelo Pagani. Morto improvvisamente di infarto nel settembre del ’72, nel mezzo di una vita ricchissima, piena di impegni sociali, lezioni, studi e ricerche, animato da uno spirito inesauribile di conoscenza e di divulgazione delle conoscenze (la povertà, la vecchiaia, le classi sociali, la mobilità sociale, la funzione imprenditoriale, le specificità delle metodologie quantitative nelle scienze sociali). Totalmente partecipe dello spirito del ’68, amatissimo dagli studenti, ma molto esigente agli esami. Seppi della sua morte mentre facevo il servizio militare e ne provai dispiacere grande: era il mio relatore di tesi, poiché insegnava anche alla Bocconi. Mi aveva accettato lui, allora, la tesi sulla mafia. Mi ha colpito ieri notte vedere il numero dei “Quaderni” dedicato a lui riempito soprattutto dai suoi giovani di allora, che poi sarebbero stati i miei maestri o i colleghi adulti. Un tuffo stupendo in quella cultura “gratuita”, che non ti serve nell’immediato, ma che è alla fine la vera risorsa della nostra mente.
Come avrete capito, ho lasciato per qualche giorno le umane e pubbliche cose. Non tanto però da non avere visto che Prodi non si è piazzato nel coro dei sì al referendum, anzi. Così ho pensato che ci sarà una ragione se ha fatto vincere il centrosinistra due volte (gli altri mai, nemmeno una). E che ci sarà anche sempre una ragione se il fuoco amico l’ha fatto fuori tutte e due le volte…A tutti buona luna per stanotte! (la foto non è mia…ci avevo provato ma non rendeva…)
Melchisedec
Giungo qui per caso, trascinato da un link di FB. Dalla storia so chi è Nando Dalla Chiesa, ma non sapevo che lei avesse un blog. Mi piace molto la sua scrittura, che mette insieme chiarezza del pensiero, fluidità della prosa e angoli di poesia nello sguardo e nella parola. Credo che tornerò a leggere le sue pagine e mi stupisco, ma forse non dovrei più di tanto, che ci siano così pochi interventi da parte di commentatori. Furoreggia il parlar veloce, anzi lo scriver rapidi con fotocopie di parole e pensieri sui social in voga. Buone vacanze intanto!
Melchis