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Il terremoto, la natura (e l’uomo)
Un nuovo terremoto ci richiama d’improvviso alla natura della natura. Che può, sa essere anche spaventosa, spietatamente nemica. In attesa di sapere qualcosa di più dai comuni del centro Italia che sono stati colpiti stanotte (in foto del Giornale, Amatrice, provincia di Rieti), piccoli e con meno mezzi, qualcuno scomparso a metà, quasi tutti con le strade bloccate, possiamo solo desiderare che l’uomo sappia ora interpretare il volto umano e amico della natura. E così le sue istituzioni. Dobbiamo soprattutto sperare che le popolazioni vengano aiutate tempestivamente nonostante la stagione; e che non ci siano in giro bande di costruttori o imprese del movimento terra che già si fregano le mani come all’Aquila o in Emilia pensando all’affare della ricostruzione. Dopo le vittime che si contano sul campo arrivano purtroppo quasi sempre gli sciacalli. E sta a noi fermarli. Perché la natura, anche quella dell’uomo, ha proprio due volti.
Dopo avere fatto ieri un lungo viaggio in auto per la Calabria con la Biondina e due amici milanesi, da Soriano a Serra San Bruno, dalla Cattolica a Monasterace, tra gole e monasteri e arcobaleni, avrei voluto proporvi l’elogio incantato della natura e del suo rapporto con la cultura e con la storia, ma mi rendo conto che almeno in questo momento è fuori luogo. A stasera. E un abbraccio da questo Blog e dai suoi blogghisti a chi è stato violentato nei propri affetti e nelle cose più care.
Nando
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