Referendum. Dopo il tempo delle favole

Bene, vedo che i “no” sono attualmente in vantaggio. E penso allora che bisognerà affilare i ragionamenti per affrontare la schiacciante superiorità di mezzi (pubblici!) su cui può contare lo schieramento del sì. Il quale, incredibilmente, proprio mentre esibisce la sua voglia di travolgere ogni par condicio ci vorrebbe pure convincere della cultura intimamente e sinceramente democratica che ha ispirato la nuova Costituzione. Dicevano così anche dell’Italicum, ovvero del sistema elettorale escogitato per mettere il Paese nelle mani del 30 per cento del 60 per cento dei votanti (ovvero del 20 per cento degli elettori). Era frutto di una cultura democratica messa al servizio del Paese. Solo “certa sinistra” non lo capiva. Finché i 5Stelle non hanno vinto a Torino e Roma. Allora magicamente, come se fosse una concessione al popolo, ci si è dichiarati disposti a cambiare la legge elettorale. Ecco, se c’è un tornante storico in cui non ci si può fare prendere per fessi è proprio questo. Italicum e Costituzione sono stati pensati insieme e animati dalle stesse intenzioni, come un tutto organico. L’Italicum era necessario, ma proprio tanto necessario, basta con la polverizzazione e le incertezze parlamentari. Democrazia governante. Eccola la democrazia governante: purché sia la nostra….

Mi ingegnerò nelle prossime settimane di proporre argomenti per chi voglia riflettere; ben sapendo che oltre al qualunquismo plebeo c’è anche il qualunquismo istruito: quello di chi ama presentarsi come responsabilmente partecipe della vita pubblica, dotato di elevata preparazione teorica e non ha un’idea sparata di come funzioni davvero il parlamento. A proposito: ma come ha fatto Renzi in un parlamento dove -dice lui- non si riescono ad approvare le leggi, a fare rifare addirittura la Costituzione? Camera più Senato, subendo la celebre e terribile “navetta”? Allora si può…Perché nessuno glielo obietta? Perché nessuno ricorda che quando i partiti vogliono davvero una legge la fanno passare in una settimana o quindici giorni, si tratti di cose nobili come la legge La Torre dopo l’omicidio del prefetto di Palermo o di cose ignobili come la legge Cirami per provare a salvare Previti dai giudici milanesi? Perché non incominciamo a misurarci sui fatti concreti anziché sulle favole per gonzi? In questo dovrebbe consistere la campagna di informazione e demistificazione…

Mi chiedono intanto chi insegni al Corso di Perfezionamento post-laurea in “Scenari internazionali della criminalità organizzata” di Scienze Politiche (chiusura delle domande di iscrizione il 10 ottobre). Do la formazione incompleta di quest’anno: Nando dalla Chiesa, Monica Massari, Christian Ponti, Lucia Capuzzi, Armando Spataro, Elisa Giunchi, Marco Pedrazzi, Alessandra Ballerini, Tonio Dell’Olio, Ombretta Ingrascì, Mohamed Mahmoud Ould Mohamedou, Stefania Pellegrini, Emanuela Abbatecola. E poi Europol, Eurojust, Anac… E scusate se è poco…

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10 commenti

  1. E perchè nessuno capisce che il problema è proprio questo: sganciare l’attività legislativa dalla buona volontà dei partiti e rimetterla a quella dei parlamentari e del Governo. Questo è lo scopo del superamento del bicameralismo. Evitare che per fare una legge debba morire qualcuno, uscire dalla logica per cui occorre una emergenza perchè qualcosa sia realizzato.

  2. Professore, Lei ha ragione, ma si ricordi che le leggi che Lei ha citato, permettendomi di aggiungere le norme antimafia ipotizzate dopo la strage di Capaci, hanno dovuto attendere il botto di via D’Amelio per l’approvazione. Detto ciò, è vero che la Legge La Torre venne approvata (giusto per dare un contentino alla pubblica opinione) dopo che Suo padre venne ucciso (al riguardo ritengo che, come Parigi val bene una messa, una legge antimafia valeva una persona come suo padre – da vivo era troppo scomodo e pericoloso, troppo libero da schemi e compromessi), posto che, peraltro, era una delle persone che quella stessa Legge avrebbe dovuto applicare. Ricordiamoci tutti che, poi, l’effettiva e concreta applicazione della Legge La Torre (se si esclude l’applicazione dell’art. 416 bis C.P.), si è avuta nel corso degli anni….. Adesso, una volta che una Legge viene emanata bene o male si cerca di applicare subito, per cui occorre pensarci bene prima che correre ai ripari dopo….. poi ognuno la pensi come vuole…

  3. Lo dice pure il Financial Times: “Mr Renzi contends that the system of government set out in Italy’s 1948 constitution is a dog’s breakfast that generates recurrent instability. At present, parliament’s two chambers have identical powers. No bill becomes law until they agree on a common text. According to the premier, this results in pointless delays that hobble well-intentioned governments, such as his own, that want to pass modernising reforms. Yet the record of postwar governments, including Mr Renzi’s, disproves his argument. Italian parliaments pass more laws year by year than those in France, Germany, the UK and the US.” La riforma non serve! https://www.ft.com/content/5430f982-8a28-11e6-8cb7-e7ada1d123b1

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