Referendum. Lo spirito di Budapest
E’ da anni che lo penso e lo dico. E vedendo questa campagna per il sì ancora di più lo penso. Quasi tutto è cambiato passando dal Pci al Pds ai Ds al Pd. Non è più un partito antiamericano, non è più anticapitalistico, non è più antimilitarista, non ha più le Frattocchie (e a giudicare dal livello dei discorsi un po’ si sente…), è passato dai milioni alle decine di migliaia di iscritti (tra cui me medesimo), non mette all’indice la sociologia e la psicanalisi, ecc. Ma una cosa è rimasta: l’abitudine dei suoi iscritti e simpatizzanti a seguire ciecamente quel che dice il partito, per non fare il gioco del nemico. E’ un’abitudine che ha prodotto disastri, e che ha un esempio estremo e drammatico: quello che nel ’56 portò ad approvare l’invasione dei carriarmati russi in Ungheria o a tacere davanti all’orrore per “non fare il gioco dei capitalisti”. Se no parli come la propaganda americana o democristiana. Lo stalinismo è finito, viene condannato, biasimato, ma vive in questo suo possente lascito ideologico: al partito si ubbidisce sempre e comunque; meglio, ci si conforma velocemente, così si ha anche l’impressione di non ubbidire e di essere liberi. E’ un riflesso condizionato, un automatismo irresistibile. E’, appunto, lo spirito di Budapest; e se non ho messo qui sopra una delle terribili immagini di allora è solo per non mescolare una tragedia storica con una tragicommedia che non lascerà morti per le strade. Sta solo uccidendo un po’ di coscienze e di dignità personali.
Ma pensateci: si può davvero continuare ad argomentare che “così voti come Salvini”? Ma quante migliaia e migliaia di volte il Pci ha votato in parlamento come Almirante, il “fucilatore di partigiani”? Qualcuno sa rispondere? O forse Pci e Msi non votarono insieme nel 1953 contro la legge truffa? O non votarono insieme addirittura contro il primo governo di centrosinistra? Ma quale ignoranza crassa e sterminata porta a usare simili argomenti? Il fatto è che quelli che lo dicono non sono ignoranti; sono spesso laureati, insegnanti, devono solo dire cose utili a ubbidire ciecamente al partito.Ora criticano D’Alema. Ma date retta a me che li ho visti all’opera: gli stessi che ora obbediscono e applaudono entusiasti Renzi obbedivano e applaudivano entusiasti D’Alema quando faceva la sua (solo oggi deprecata Bicamerale). Posso anzi vantarmi di una cosa: quando venne fatto il governo D’Alema-Cossiga, dopo il siluramento di Prodi, fui il solo deputato di centrosinistra ad astenersi, tutti gli altri votarono a favore, e quasi tutti con grande trasporto, il “primo presidente del consiglio comunista”. Lui sì che è uno statista. E fui tra i tre o quattro, non di più, che difesero Gherardo Colombo quando disse che quella era la “Bicamerale del ricatto”, e si chiese per lui perfino l’ospedale psichiatrico.
E andate indietro, amici cari. Cercate le foto recenti del Pd che difendeva la Costituzione “nata dalla Resistenza”. Dopo tre anni contrordine: è la causa di tutti i mali di questo paese. Perché così è stato stabilito. E così bisogna dire. Tutti insieme. E guai a dire il contrario. Insulti per tutti. E soprattutto l’accusa di sempre: fai il gioco del nemico. Che pena, e che tristezza, credetemi: sessant’anni dopo, ancora lo spirito di Budapest.
Massimo Giannini
Ma cosa ci fa ancora nel PD?
Franco Crespino
Non è nel PD.
Emanuela Corinti
Budapest invasa dai carrarmati cui plaudeva con gaudio sommo un nostro presidente della Repubblica, ahinoi.
Patrizia Marazzi
Grazie professore, fosse il suo spirito a guidare il PD avrebbe ancora il mio voto
Mariella Milazzo
Ieri il pm Di Matteo ha attaccato duramente la riforma. Ha parlato di “dittatura dolce”. Ma quello che mi fa, veramente, paura è l’immunità parlamentare regalata ai nostri onorevoli regionali, alcuni saliti al potere grazie ai voti della mafia. Se vince il Sì si prepara il buio per il nostro paese
Ada Conte
Condivido il suo commento perché difendo la nostra costituzione !!!
Francesco Timpano
Caro Nando questa volta non sono proprio d’accordo con te. E mi spiace molto perché ho una stima totale nei tuoi confronti da quel magnifico 1994 quando mi candidai nella Rete per appoggiare la tua candidatura a Sindaco di Milano (fantastici quegli anni). Non credo di avere mandato il cervello all’ammasso e non la penso come te. Con immutata stima. Voto Si.
Tea Sisto
Io invece sono con Nando, Lidia Menapace, Smuraglia e tanti altri cervelli belli e democratici. Nando caro, ho bisogno di parlarti. Ti invio poi privatamente il mio cellulare. Un abbraccio. Tea
Paolo Rosario Passaro
Biagio Passaro
Biagio Passaro
Sono riusciti a far nascere berlusconi e grillo