I giovani e il referendum. Ovvero: convinzioni (e convenzioni) in frantumi
“Io una cosa non perdonerò mai a Renzi: di averci diviso. I miei genitori Sì, io e mio fratello No. Incredibile. Negli occhi di mia madre ho visto la paura di votare No. Incredibile ancora”. Questo mi ha scritto a mezzanotte di domenica scorsa un mio giovane ricercatore, famiglia dal lungo impegno sindacale, area Pd. Questa dei giovani e del referendum è in fondo una delle chiavi decisive per capire quello che è successo in Italia negli ultimi anni. E per cogliere il senso vero della “rivoluzione fiorentina” (qualcosa di più della celebre rottamazione). Le stime differiscono. Ma tutti gli analisti concordano nell’assegnare al No, nella popolazione sotto i trentacinque anni, una percentuale dal 70 all’80 per cento. E anche nel collegare l’alta affluenza con l’alta partecipazione giovanile.
Che vuol dire? Senz’altro che i giovani hanno avvertito l’importanza del tema su cui erano chiamati a pronunciarsi. Ma soprattutto che sono andati in massa alle urne per difendere il testo costituzionale. Eppure, come sappiamo, uno degli argomenti dei sostenitori del sì era che questa Costituzione vada cambiata, che sia inadeguata ad affrontare le complessità dell’oggi, a partire dai tempi delle decisioni e delle leggi. Che sarà anche bella nella prima parte ma che è vecchia, da aggiornare in lungo e in largo. Anzi la tesi dominante era che l’importante fosse comunque cambiare qualcosa, incominciare. Ecco, quel che hanno detto i giovani a valanga è che loro non la considerano vecchia affatto. E paradossalmente si sono dimostrati affezionati a questo testo “antico” esattamente come ai valori della Resistenza, a loro volta per nulla appannaggio di una specie in estinzione ma anzi ben vivi nelle nuove generazioni.
E’ un fatto culturale, ma è anche un fatto esistenziale. Ai giovani in questi ultimi due decenni è stato tolto molto, e sempre di più. Diritti sul lavoro, mobilità sociale, autonomia economica, perfino il diritto di scegliersi i rappresentanti politici (ormai c’è una generazione adulta che non sa che cosa voglia dire votare per un proprio rappresentante in parlamento). A un certo punto essi hanno scoperto che volevano smantellargli anche la Costituzione, ovvero il baluardo ideale dei loro diritti, diventata per questo bersaglio dei circoli finanziari internazionali. E si sono ribellati. Di fatto questo è stato per tanti aspetti un voto di classe. A Milano centro, dove veniva eletto al Senato Marcello Dell’Utri, i Sì hanno raccolto i due terzi dei voti. Ed esemplare è stato l’atteggiamento dei ceti colti, maturi e progressisti, tutti convinti, come in una grande ubriacatura collettiva, che il primo bisogno del paese fosse quello di riformare la Costituzione. Innamorati, i benestanti intellettuali e professionisti, del ruolo di ingegneri della Costituzione; e digiuni di conoscenze sia delle dinamiche politico-parlamentari vere che generano l’improduttività del sistema, sia dei bisogni sociali più urgenti dei giovani (o del Sud). La sconfitta del Sì nasce proprio dal fatto che a chi sogna di cambiare il mondo e conia sempre nuovi costumi e linguaggi l’ “innovazione” è apparsa il segno di un’ antica prepotenza, anche se con etichetta di sinistra (“prof, ma tra noi giovani non c’è un sì”, mi aveva detto sabato uno studente commentando i giornali).
Naturalmente si può obiettare che almeno una parte dei giovani abbia espresso il suo voto non a difesa della Costituzione ma soprattutto per dare un giudizio sul governo Renzi. Ma anche questo è a suo modo sorprendente. Perché il governo Renzi era nato con il proposito quasi ideologico di rottamare la vecchia classe politica e intellettuale e dare finalmente spazio e dignità alle nuove generazioni. Di costruire una politica al passo coi tempi, nutrita non per nulla di immagini, di twitter e di velocità. E tuttavia proprio i giovani hanno di fatto bocciato questo governo, che i cinquantacinquenni e sessantenni, forse per ringiovanirsi con l’idea del rinnovamento, hanno invece sostenuto a maggioranza. Insomma, volendo usare il linguaggio renziano, i ventenni hanno rottamato i quarantenni e anche i trentacinquenni. Hanno preferito il novantenne Smuraglia al quarantenne Renzi. Il che aiuta a rimettere un po’ di ordine nelle convenzioni ideologiche portate in trionfo negli ultimi anni. Meglio voltare pagina, ci è stato detto, e abbandonare il culto marinettiano del nuovo e dell’anagrafe. Alla fine il pensiero e i valori contano di più.
scritto sul Fatto Quotidiano dell’8.12.16
Stefania Chindemi
È successo anche a me. Imperdonabile!
Vitalba Ferraro
imperdonabile è pensare che in una famiglia non si possa avere idee diverse e in base a tale idee votare in modo differente.
Stefania Chindemi
Vitalba Ferraro si ma se ti porta a litigare
Vitalba Ferraro
Stefania Chindemi è imperdonabile litigare perchè si hanno idee differenti
Donatella Carli
Stefania Chindemi perché imperdonabile? Ogni famiglia deve avere un pensiero unico? E che il pensiero diverso sia anche questo colpa di Renzi lo trovo assurdo ma soprattutto ridicolo!!!
Marta Tagliazucchi
Se 80% di chi ha votato no erano giovani ci sarà un motivo .. Anziani che non ascoltano e hanno paura di cosa ?? Dei figli ??
Doriana Galli
Mi scusi ma il sui ricercatore dovrebbe avere un po più di coraggio … negli occhi della madre ha visto la paura? E se si troverà davanti ad un bivio più importante questa famiglia cosa farà? !
Sabrina Greco
Confidiamo in un po’ di giustizia: magari nel frattempo ne hanno messo qualcuno dentro.
Marco Patuzzo
Sei un romantico, quelli sono dei cinici !!! Che ti aspettavi ? Ma, dico però, possibile che nessuno si domandi perché ha vinto il NO ? e su cosa erano divise le famiglie ?
Frances China
ai nostri giovani!
Giovanna Gonoli
Salvatore Gonoli
Anna Lecce
Purtroppo sta continuando
Vincenzo Berti
Scusi se vado sul personale ma quando Lei si è candidato a Sindaco ed io, ligio alle indicazioni del partito l’ho votata al posto di Veronesi ed ha vinto la Moratti, me ne sono fatto una ragione ed ho continuato a sostenere e votare per il mio partito. Dare tutte le colpe al segretario di turno è molto semplice, se poi si tratta di Renzi mi sembra doveroso, va bene così, l’importante è far governare quelli che credono nelle scie chimiche o, meglio, quelli che sono ancora convinti che Ruby sia la nipote di Mubarak. Buone cose!
Marta Tagliazucchi
Renzi le colpe se le e’prese da solo e continua con Gentiloni .. Dicendo una cosa e facendone un’altra .. Infatti i giovani sono esasperati ..
Vincenzo Berti
Marta Tagliazucchi, i giovani hanno i loro problemi, è vero, ma non possono diventare la scusa per addossare ad uno, chiunque esso sia, colpe che vengono da lontano e che hanno coinvolto tutta la classe politica che ha generato questo stato di cose.
Anche se voi vi credete assolti,
siete lo stesso coinvolti.
Gallo Orazio
Verissimo….a casa mia una situazione analoga
Gianni Chiaravalle
Angela Cucini
Io e mia sorella per il no, i miei genitori per il sì.
Non mi hanno mai criticata, abbiamo discusso sanamente tutte le volte. Credo che non stia nella volontà di Renzi ma nell’intelligenza delle persone: ci vuole rispetto per le decisioni degli altri. Punto.
Titti Viola
Applauso ai giovani che hanno avuto il coraggio di votare nooooo e a noi genitori che non ci siamo fatti convincere da Renzi!!!!
Marta Molteni
Condivido il pensiero di tanti. Perché in famiglia sarebbe così tragico avere idee diverse? È successo anche nella mia famiglia. Tre Si e un no. Si discute ci si confronta si litiga ma va bene così
Maria Paola Cerutti
Certo difendiamo questo baluardo! Teniamoci la navetta, la fiducia dalle due camere, le competenze concorrenti Stato Regioni e pure il CNEL! Per me chi ha votato no, pensando di fare un dispetto a Renzi, in realtà si è dato la zappa sui piedi da solo e anche a tutto il resto del Paese. Peccato per l’occasione persa!
Franca Antelli
Che ragionamento è? In una famiglia di persone che votano e quindi di adulti ci si confronta e poi ognuno è libero di scegliere come votare o persino astenersi. E si continua a volersi bene. Così anche fra amici.
Si chiama rispetto
Alberto Spoldi
Daccordissimo !!!!
Roberto Cattaneo
Legittimo in una famiglia avere idee diverse, possibile anche che si litighi, ma darne la colpa al presidente del consiglio mi sembra una cosa abbastanza patetica.
Alberto Spoldi
Condivido !!!
Francesca Preda
Alessandra
Alessandra Bitumi
Esattamente
Valentina Solfrini
Identica cosa successa a casa mia, i miei figli ventenni, i loro fidanzati e amici, al 90 % , hanno votatato NO, io incerta fino alla fine, non nel merito, ma per disciplina di partito, ho votato NO perché ha prevalso il rispetto nei loro confronti, che avevano letto, studiato e discusso sulla riforma…i nonni militanti PCI e Cgil per una vita hanno votato NO…
Valentina Solfrini
Hanno votato SI…i nonni
Valentina Solfrini
E mio padre non mi parla dal 5 dicembre…
Sabina Verderosa
Non raccontiamoci balle… del 59% che ha votato no solo un 20% lo ha fatto x difendere la costituzione. .. la restante parte era un voto contro e basta….
Mauro Lari
Io rientro nel 20%.
Alberto Spoldi
MA professore!!!
Con tutta la stima che si è stra guadagnata ……
Come fa’ a dire ” non perdonerò mai” !
Uno dei miei figli mi ha anticipato che avrebbe votato NO, sapendo che io avrei votato SI.
Non ho cercato minimamente di fargli cambiare idea ma è stato lui a chiedermi ” perché”.
Abbiamo parlato e lo abbiamo fatto con rispetto e ” amore “.
Ho rispetto di chi non la pensa come me.
Sarebbe giusto che tutti ne avessero.
Purtroppo gli ultimi vent’anni ” politici” non hanno aiutato.
O sei di qua’ o sei di la’ ……
E l’altro è il nemico !!!!
Peccato !!!!
Un ultima considerazione ; dopo il 4 dicembre sento Renzi molto più vicino di tutti gli altri politici.
Anche questo è l’effetto referendum.
Una buonanotte
Domenico Acquaviva
Signor Alberto direbbe anche a me perchè ha votato si ? Non sto facendo polemica eh.. dico per davvero. Grazie.
Alberto Spoldi
Domenico Acquaviva mi perdoni ma non lo faccio!
Ho commentato il post del professore perché ho la fortuna di averlo incontrato più volte, ma non intendo aprire un dibattito.
Con tutto il rispetto
Buonanotte
Marta Tagliazucchi
I commenti di questo post , sono la dimostrazione di quello che ho scritto .. I padri contro i figli .. Vamos !!
Donatella De Grande
Un altro che si è fermato al titolo
Giuliana Pisculli
E allora si provi a risentire qualche discorsetto di Renzi in maniche di camicia fatto alla Leopolda…. vedrà che ne riprenderà la giusta distanza
Alberto Spoldi
Giuliana Pisculli Qui nessuno è perfetto !!!!
Se no non saremmo messi come siamo.
Rispetto le scelte di tutti, a prescindere.
Io mi accontento di scegliere il meno imperfetto ☺️, ovviamente a mio vedere….
Alessandra Fontana
Basta con questi toni apocalittici. Io ho votato si è molti miei amici hanno votato no. Le persone imbarazzanti prosperavano sia in una parte che nell’altra. Ora però stop. Non accetto giudizi di appartenenza o meno alla sinistra da parte di chi in questi anni è molto prima di Renzi ha chiuso gli occhi se non favorito lavoro precario conflitto di interessi bicamerali inutili baby pensioni per poi passare alla legge Fornaro e chi più ne ha più ne metta.
Gianandrea Staffiero
Vedo con piacere che quelli che seguono Nando Dalla Chiesa (ne vale la pena) sanno criticare i suoi post quando è il caso di farlo. E qui lo è, parecchio. Toni da melodramma per voto differente in famiglia. Mah!
Donatella De Grande
Se avessi letto il pezzo avresti capito che il senso è un altro. Il dramma è che commentate senza leggere
Gianandrea Staffiero
Donatella De Grande ho commentato il post. In effetti è vero che il pezzo ha un senso diverso. Ma il post l’avevo letto tutto.
Isabella Lorchi
Dopo 46 anni di vita insieme!!!!
Marina Canestrari
Ma scusate se hanno votato si genitori e nonni, perché non farsi la domanda opposta? Come mai le persone più “mature” hanno votato SI? In casa mia sono stati tutti si convinti compreso mio figlio ventenne. All’inizio era per il no poi si è informato ha voluto leggere la riforma e parlare con professori costituzionalisti dell’universita’, che hanno risposto a dubbi e perplessità! Informarsi è saper decidere con cognizione di causa. Poi se dopo essersi informati si resta del proprio avviso, va bene tutto. Resto convinta che il voto del 4/12 sia stato politico e non referendario…peccato!
Emanuela Farina
A casa mia stessa cosa. Io no. Marito e i miei si.
Daniele Paparella
Ma questa si chiama DEMOCRAZIA, votare per le proprie idee non per quelle dei genitori.
Erminia Molaro
In realtà ha diviso gli italiani, favorendo lo scontro non il dibattito e lo scambio di idee che sono alla base della democrazia!
Iride Gnech
il dibattito c’era bastava farlo, non c’è stata la voglia di ascoltarci ambo le parti. Prevaleva sulla costituzione la smania di buttare fuori Renzi, che non è il massimo ma almeno non è immobilista, poi si poteva migliorare ma qualcosa da modificare c’è senz’altro. In quanto le divisioni, io sono una vecchia signora che non ha mai votato fin dalla prima volta come i genitori e mio fratello votava ancora altro, con ciò siamo sempre stati d’accordo che questa è la democraziane e fra noi non ha generato contrasti ma sane discussioni, purtroppo mi accorgo che io vecchia sono molto più giovane di tanti giovani 🙁 , sei un po’ una delusione sig. Dalla Chiesa, ho fatto per te a Milano la campagna per un sindaco coi baffi…ma da allora sei “invecchiato” peccato, un saluto sincero.
Adelisa Chiarlanti
Effettivamente…dopo vent’anni trascorsi ad inseguire le notti di berlusconi….piano piano abbiamo ricominciato a parlare di politica…magari dividendoci…è un rusultato balengo…che non mi dispiace…chissà….stiamo a vedere…
Marina Formento
Eravamo già divisi..la mia sinistra ormai è divisa in tanti fiumicciattoli..più divisi di così..probabilmente vogliamo “una raggi” presidente del consiglio alle prossime elezioni.
Leonardo Sabìa
Io ho votato sì, la mia fidanzata ha votato no. Le settimane precedenti il voto sono state ricche di lunghe, profonde e piacevoli discussioni. La divisione, credo in tantissimi altri casi oltre a questo, è occasione di crescita.
Vanni Vitali
È incredibile: si addossa la responsabilità a Renzi e non a chi ha prima votato sì tre volte (per la ditta) e poi NO in tempo per salire sul carro dei vincitori. Non so cosa ricerchi il “giovane” ma escludo sia nel campo della logica
Mariafelicia Napolitano
Ma quando mai la sinistra è stata unita d’altra parte è umano non pensarla tutti allo stesso modo .le comunità si dividono ,discutono poi prevalgono le ragioni della maggioranza .nel pd invece le minoranze impongono le loro ragioni soprattutto se escluse dalla spartizione delle poltrone
Donatella De Grande
Spiace constatare che anche tra i lettori di Dalla Chiesa c’è un’altissima percentuale che si ferma al titolo. Non capendo ovviamente un bel nulla e lanciandosi in commenti inutilmente sprezzanti.
Il pezzo è un’analisi accurata del voto e merita una discussione di ben altro livello.
Purtroppo vent’anni di berlusconismo non sono passati invano.
Donatella De Grande
Professore, com quel titolo avete toccato “a famigghia”.
Non si fa.
Tutti a sottolineare quanto è bello il dialogo e come hanno discusso serenamente.
Il vero senso dell’articolo, il solco intergenerazionale che Renzi ha contribuito a scavare, la precarietà e la ribellione giovanile sono sfuggiti totalmente alla maggioranza.
Freud avrebbe molto da dire
Giorgio Augusto Giorgi
litigare per la poolitica…. voi siete di fuori come i terrazzi.
Laura Cabiati
Non è patetico dare la colpa agli altri del disaccordo di voto in famiglia questo non è “colpa “è “democrazia “
Milo Genovese
Anch’io non darei la colpa a Renzi ma condivido la libera scelta di voto e’ democrazia!!!!!
Alida Bruno
Va bene tutto, Renzi non mi faceva impazzire….ma,fra lui e tanti altri, meglio lui, almeno , poco o tanto ha fatto. Guardi che non ha ammazzato nessuno Renzi, quindi non esageri e viva tranquillo