“Una strage semplice”. Vi presento il mio nuovo libro

E’ uscito nelle librerie milanesi, esce oggi o domani in quelle romane, e in settimana sarà quasi ovunque, il mio nuovo libro: “Una strage semplice”, edizioni Melampo. Sì, è sulle stragi del ’92. E adesso chi mi conosce avrà capito la ragione di tante assenze da questo blog. Stavo scrivendo, dopo “Per fortuna faccio il Prof” (ancora lontano del momento della pubblicazione), anche questo libro. Il primo, credo, su quelle stragi. Il primo almeno che si dia il compito di inquadrarle, di inserirle nella nostra storia lunga, di raccontarle e spiegarle mettendo insieme ciò che è pubblico, e che, come sempre, appena viene riordinato fa spavento, altro che andare a caccia dei dettagli sensazionalisti. In questi casi, l’ho imparato tanti anni fa, si finisce per frugare nel buio dei cassetti anziché vedere alla luce del sole la enormità dell’accaduto. E tutto sembra mistero inafferrabile, mentre tutto è, per l’appunto, terribilmente semplice. E’ un libro che per le cose che dice avrà vita dura davanti ai poteri che se ne sentiranno chiamati in causa. Ma avrà anche vita dura, e già l’ho visto, davanti ai cacciatori di misteri, ai dietrologi incompetenti che hanno ridotto quella strage (poiché fu strage unica in due tempi) a ciò che successe dopo, la trattativa. Eccovi comunque la presentazione di Barbara Scaramucci su Articolo 21.

 

“Una strage semplice” è il titolo dell’ultimo saggio di Nando dalla Chiesa, professore di sociologia a Milano, scrittore, presidente onorario di “Libera”, protagonista da anni dell’impegno civile contro la criminalità e il malaffare. Il saggio, edito da Melampo e in libreria in questi giorni, è una ricostruzione documentata come raramente accade del contesto in cui avvennero le stragi mafiose del 1992 ed è incentrata sulla figura di Giovanni Falcone.

Come spiega lo stesso autore, quella strage “ vide convergere Sud e Nord, economia e politica. Prese la rincorsa all’inizio degli anni Ottanta per conto della mafia palermitana e giunse all’appuntamento di dieci anni dopo in rappresentanza delle paure e ostilità di un intero sistema illegale.” Come spiega dettagliatamente Dalla Chiesa, fu questa “convergenza” a segnare la sorte di Falcone e Borsellino, a pochi mesi dall’esplosione dell’inchiesta “Mani pulite”. Fu l’incubo che il giudice più odiato da Cosa Nostra potesse guidare una struttura nazionale di indagini, da lui ideata, e colpire i crescenti rapporti tra gruppi imprenditoriali d’avventura e capitalismo mafioso; tra mafia e appalti, tra criminalità finanziaria e complicità politiche.

Questo libro vuole ricostruire il contesto evidente in cui tutto accadde e ricordare a chi c’era che l’inarrestabile destino fu in realtà il frutto di una lunga opera collettiva. E’ un libro basato sulla memoria, anche personale, dell’autore, e sulla logica della ricostruzione dei tasselli di un quadro d’insieme sociale, politico ed economico che andava in un’unica tragica direzione. Un testo coraggioso, che ripercorre punto per punto fatti, personaggi, testimonianze a volte ignorate e spesso dimenticate, perché l’Italia è un paese dalla memoria corta, in buonafede e in malafede, ma è così. E invece, come scriveva Kundera, la lotta dell’uomo contro il potere è sempre la lotta della memoria contro l’oblio. “Una strage semplice”, è un libro che combatte l’oblio e porta un contributo di verità e di memoria.

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