Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Consigli elettorali. Prima di tutto l’antimafia (e scusate se è poco): Luca, Giuseppe, Manuela, Gianpy
E dunque si vota per le amministrative. Ed è inutile dire che, soprattutto in questo clima, mi sembra importante esprimere delle chiare indicazioni antimafiose. Ormai do pochi suggerimenti, e lo faccio sulla base di conoscenze dirette a lungo sperimentate (quando ho ascoltato il parere di altri ho dovuto talora masticare amaro). Eccovi quindi quattro scelte. Palermo, candidato a sindaco: non ci penso nemmeno, vado diritto su Leoluca Orlando, amico ormai di una vita. Orlando potrà avere, come tutti, i suoi difetti, ma è una garanzia di cultura e di sensibilità antimafiosa. Ha meriti storici che non possono essere posposti alle antipatie epidermiche e alle voglie di cambiamento umorali. Anche grazie a lui Palermo è diventata città inospitale per le cosche; è diventata capitale europea della cultura e si è dotata di un centro storico pedonalizzato da fare invidia anche alle capitali più evolute. Sa che cos’è la memoria storica e ha il merito di coltivarla con attenzione e rispetto verso valori e persone. Spero davvero che ce la faccia. Forza Luca.
A Lecce vado su Carlo Salvemini. Ma soprattutto vado sul capolista di “Una buona storia per Lecce”, che ne sostiene la candidatura a sindaco. Vado cioè su Giuseppe Fornari, avvocato generoso e bravissimo, studio a Milano (premi europei per il miglior studio di diritto penale di impresa), che ho conosciuto quando, studente universitario, militava nella Rete. Fornari ha avuto il merito, con l’invenzione di una lista civica entusiasta, di sparigliare le stanche rappresentazioni della politica di centrosinistra. E di ridare centralità alla questione della correttezza e della trasparenza amministrativa. Di usare la parola legalità mentre i clan pugliesi tornano alla ribalta nella provincia leccese. A lui mi affido a occhi chiusi nei processi difficili: in cui mi trascinanro come imputato non per furti o per rapine ma per la colpa di combattere con le mie parole in difesa della legalità. Forza Giuseppe, dunque. Meriti il consenso della tua terra.
A Genova vado su Manuela Parasi e su Gianpy Malatesta. Stanno purtroppo in due liste diverse -Manuela nella lista Crivello, Gianpy nella lista “Chiamami Genova, Putti sindaco”- ma li apprezzo (e tanto) tutti e due. Manuela per la passione con cui si è dedicata ai progetti di educazione alla legalità e alla pace e ai diritti insegnando nella scuola primaria genovese, anche in contesti difficili (ho avuto da lei e dalla sua bellissima famiglia ogni sorta di solidarietà nelle mie “battaglie”). Gianpy per l’entusiasmo inimitabile con cui si è gettato contro il gioco d’azzardo, e contro la assurda ospitalità data alle macchinette nei locali delle associazioni progressiste; anche a lui devo il divano notturno che mi ha ospitato in tante occasioni di dibattiti antimafia. Forza Manuela, forza Gianpy (sì, con la “n”, non storcete la bocca). E in bocca al lupo a tutti i bravi candidati.
P.S. Oggi è uscito in edicola con “Famiglia cristiana” il libro scritto da mia sorella Simona su mio padre: “Un papà con gli alamari”. Bello. Bello, inquieto e tenero… Se è esaurito (io non ne ho trovato più copie in tre edicole) arriverà in libreria con la San Paolo.
P.P.S. Il post su Riina è stato letto da circa 260mila persone. Potenza della rete…
Nando
Next ArticleIl voto veramente. La vittoria delle liste civiche